Pianella. Il 30 gennaio 2020 è stato adottato nel Comune di Pianella il nuovo piano regolatore, con termine per le osservazioni sino al 29 giugno 2020. Allo stato attuale sono trascorsi quasi 3 anni ed è rimasto tutto fermo.
I consiglieri comunali Gianni Filippone e Massimo Di Tonto scrivono al segretario comunale, al presidente del consiglio comunale, al prefetto, al difensore civico regionale e alla procura della Corte dei Conti, sostenendo quanto segue: “È palese che pur considerando le eventuali proroghe applicabili in forza della normativa disposta a causa della Sars Cov-2, risultano ampiamente spirati tutti i termini di cui alla L. 241/90 per la conclusione del procedimento amministrativo. Il mancato rispetto dei termini, se non dovesse determinare vizi di legittimità, certamente ha creato sia un danno erariale all’Ente che ha necessariamente ‘congelato’, in virtù delle norme di salvaguardia, una serie di provvedimenti assentivi (DPR 380/2001), dissuadendo i cittadini dal deposito dei progetti che frattanto non potevano essere approvati, ma ha altresì determinato un danno ai cittadini che dopo l’adozione del nuovo piano regolatore sono divenuti soggetti passivi Imu sulle nuove aree edificabili, senza poter esercitare i loro diritti di edificazione”, spiegano i consiglieri.
“Dal lontano 30 gennaio 2020 si sono susseguite in ambito internazionale e locale una serie di vicende, pandemia, congiunture economiche negative, guerra in Ucraina, smisurato aumento dei materiali e dei costi di produzione soprattutto energetici, che hanno di fatto reso non più attuale il nuovo piano regolatore di Pianella. Pertanto si chiede di annullare in autotutela la delibera di C.C. n. 5 del 2020 al fine di effettuare una valutazione più congrua ed attuale del nuovo piano regolatore e/o, in subordine, di rimettere in termini i cittadini per il deposito di osservazioni, istanze, proposte o contributi. Difatti”, concludono Filippone e Di Tonto, “i cittadini già danneggiati potrebbero avanzare nuove o diverse osservazioni in aderenza alla nuova congiuntura economica mondiale ovvero non riproporre le osservazioni avanzate al tempo”.