L’Aquila. Dall’Abruzzo al rave party di Modena con gli arrosticini. È la testimonianza di Chiara, una delle partecipanti al rave party di Modena mentre l’edificio di via Marino, occupato abusivamente da sabato sera, si svuota lentamente e in maniera pacifica.
“Abbiamo reagito nella maniera giusta, nessuno ha alzato le mani, non vogliamo lo scontro”. È il commento a freddo di Chiara all’Ansa.
Verso le 10,30 del mattino l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno dialogato con i partecipanti senza
entrare nell’immobile definito “pericolante, insicuro e per questo sotto sequestro”. Dopo l’intervento, alcuni dei
partecipanti si sono fermati a parlare con i giornalisti e hanno spiegato le loro ragioni: “Veniamo qui solo per
fare festa, ma non diamo fastidio a nessuno”, ha detto un ragazzo, spiegando che “il problema non è
l’occupazione di un immobile in disuso, ma il fatto che sia in disuso e inutilizzato, come succede anche per tanti
appartamenti sfitti”.
“E la droga che notoriamente circola ai rave party?”, ha chiesto una cronista. “La droga c’è dappertutto, non solo ai rave”, ha risposto Chiara dopo aver mostrato ai giornalisti gli arrosticini che aveva portato dall’Abruzzo per l’occasione. “Chi si vuole drogare si droga qui come a casa sua, il problema è che in Italia non ci sono vere politiche di sostegno per i tossicodipendenti. I Sert sono solo strutture di mantenimento, ma se vuoi davvero curarti devi andare nel privato”.
“Noi siamo contro le discriminazioni e la repressione”, hanno detto altri partecipanti interrogati se dietro questo tipo di feste ci sia anche una connotazione politica. “Ma non siamo contro il governo e non abbiamo una matrice politica, anche se non ci piace la strada repressiva che si sta prendendo. Molti qui sono anarchici”. Diverse critiche sono state rivolte anche all’intervento delle forze dell’ordine alla Sapienza di Roma nei confronti degli studenti.