L’Aquila. “Sono felice che chi ha fatto il sindacalista per una vita si sia finalmente accorto, anche se solo una volta entrato nelle stanze della politica, che la sanità aquilana è malata e allo sbando. Allo stesso tempo, però, mi chiedo dove sia vissuto e che cosa abbia fatto per tutto questo tempo l’ex sindacalista oggi politico per eliminare, ad esempio, il precariato diffuso anche nel settore della sanità, che è uno dei tanti punti drammatici, ma purtroppo non l’unico, del nostro territorio”.
Lo afferma in un comunicato Marcello Vivarelli, segretario provinciale aquilano di Categoria Terziario e segretario provinciale Fesica Teramo, dopo che sui media è intervenuto il suo ex collega nel sindacato, Fabio Frullo, presidente della Commissione Consiliare Politiche sociali al Comune dell’Aquila, consigliere comunale della lista Civici ed indipendenti con Biondi sindaco.
“La sanità aquilana è malata e a rischio sono i servizi per i cittadini. La mancanza oramai strutturale di medici, infermieri e di operatori socio-sanitari incide profondamente non solo sulle condizioni psicofisiche dei lavoratori ma anche sulla qualità delle prestazioni erogate in quanto i lavoratori sono sempre più sotto pressione a causa di una carenza di personale e di una necessaria copertura dei turni”, il passaggio del comunicato inviato ai media da Frullo.
Per Vivarelli, “Frullo si è improvvisamente accorto delle condizioni in cui si trova la nostra sanità. Ottimo. Ma quando il sottoscritto lo incalzava, da componente della stessa ‘squadra’ sindacale, con lo scopo di allargare il fronte della lotta per internalizzare i servizi esternalizzati dalla Asl e salvare così i lavoratori dalla piaga del precariato, cioè uno dei motivi per cui la sanità non solo aquilana è da anni e non da oggi in un mare di guai, perché Frullo si rifiutava?”.
“Perché Frullo si è limitato, non senza esternare fastidio, ad affiancarmi una solta volta in un comunicato ai media? Perché ha fatto il diavolo a quattro quando sempre il sottoscritto ha organizzato una assemblea pubblica, a cui hanno preso parte esponenti politici regionali e locali, ma non Frullo, e anche il sindacato dei medici dirigenti, l’Anaao? Forse perché era in campagna elettorale?”, continua l’esponente Fesica.
“Ora non resta che attendere la prossima presa di coscienza da parte del buon Frullo – conclude Vivarelli – magari proprio sulla questione sociale all’Aquila di cui lui ora deve occuparsi. Una questione che chi non si è mai voltato dall’altra parte sa benissimo in quali drammatiche e disastrose condizioni si trovi. Anche perché, per non accorgersi dell’impoverimento generale di intere fasce di popolazione, o si è volontariamente ciechi e sordi, oppure si vive in una perenne quanto enigmatica campagna elettorale in cui probabilmente ci si occupa solo di movida per poi sfrecciare via in motocicletta”.


