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Emergenza, l’Abruzzo avrà un centro unico di risposta: a pieno regime entro il 2024

Luna Zuliani di Luna Zuliani
28 Ottobre 2022
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L’Aquila. Un investimento complessivo di 4 milioni di euro per l’istituzione in Abruzzo del NUE, il Numero Unico di Emergenza 112.

La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha approvato la delibera che avvia l’iter per l’istituzione della centrale unica di coordinamento di tutti i servizi di emergenza, attualmente in capo a carabinieri (112), polizia (113), vigili del fuoco (115) ed emergenza sanitaria (118).

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Il NUE – che entrerà a pieno regime entro il 2024 – fungerà da centrale di primo livello a disposizione dell’utenza, ma non andrà a sostituire i servizi esistenti, che rimarranno in funzione come centrali di secondo livello, attivate di volta in volta a seconda del tipo di emergenza segnalato.

“La funzione di coordinamento – spiega l’assessore Verì – è importante per molteplici aspetti, a partire da una migliore razionalizzazione delle risorse che operano sul territorio: l’attribuzione delle competenze, infatti, permette alla centrale del 112 di attuare una delega ragionata della gestione dell’evento alle centrali operative di secondo livello, che andranno a focalizzarsi sull’intervento dei propri equipaggi, lasciando il compito di coordinamento interforze e il filtro per le altre chiamate generate per la stessa situazione agli operatori del 112. Una sorta, dunque, di vero e proprio filtro attivo tra il cittadino che segnala una situazione di emergenza e le attuali centrali operative esistenti, che porterà alla riduzione dei tempi di intervento e alla eliminazione dei fenomeni di inutili duplicazioni di richieste”.

La Centrale Unica di Risposta NUE 112 disporrà anche di servizi di localizzazione in tempo reale del chiamante (scongiurando l’odioso fenomeno delle false chiamate, che oggi rappresenta circa il 50 per cento delle richieste che giungono ai numeri attualmente funzionanti) e del servizio di interpretariato telefonico in 14 lingue diverse, così da essere fruibile anche da utenti stranieri presenti sul territorio. La risposta alla chiamata sarà garantita entro 4 secondi.

Il modello organizzativo regionale prevede la realizzazione della centrale da parte dell’Agenzia della Protezione Civile (che avrà funzione di coordinamento generale) e sarà dotata di 15 postazioni (oltre 5 di backup) per la gestione del flusso di chiamate. E’ previsto un accordo con la Regione Lazio, che interverrà con la propria Centrale NUE 112 in caso di malfunzionamenti o calamità.

“Si tratta – continua la Verì – di una vera e propria rivoluzione nelle nostre abitudini, che rientra nel più ampio progetto di innovazione tecnologica dei servizi sanitari e di emergenza in Abruzzo, sui quali Dipartimento Sanità e Assessorato si sono concentrati fin dall’inizio di questa legislatura, potenziando la telemedicina e attivando servizi telematici per i cittadini che si sono rivelati fondamentali durante l’emergenza pandemica. E il nostro obiettivo è proseguire su questa strada, grazie ad un piano di investimenti iniziale di circa 22 milioni di euro”.

L’assessore regionale al bilancio Guido Liris

“Finalmente l’Abruzzo avrà la centrale unica di risposta al numero di emergenza 112. Abbiamo per questo stanziato 4 milioni di euro e ringrazio la collega assessore Verì per aver perfezionato il progetto”. È il commento dell’assessore regionale al Bilancio Guido Liris, dopo l’approvazione da parte della giunta della delibera che avvia l’iter per l’istituzione della centrale unica di coordinamento di tutti i servizi di emergenza, attualmente in capo a carabinieri (112), polizia (113), vigili del fuoco (115) ed emergenza sanitaria (118).
“La nuova funzione di coordinamento permetterà, tra le altre cose, una razionalizzazione delle risorse che operano sul territorio”, rileva Liris, “considerando che l’attribuzione delle competenze permetterà alla centrale del 112 di essere un filtro attivo tra il cittadino che segnala un’emergenza e le attuali centrali operative esistenti, che porterà alla riduzione dei tempi di intervento e alla eliminazione dei fenomeni di inutili duplicazioni di richieste”.
“La centrale unica”, aggiunge l’assessore, “rientra peraltro nel più ampio progetto di innovazione tecnologica dei servizi sanitari che, assieme al rafforzamento della sanità territoriale, è ormai chiaro a tutti quanto sia importante soprattutto nelle aree interne”.
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