Chieti. La donazione di dieci mammografi di nuova generazione ad altrettante Aziende sanitarie locali ha consentito di recuperare una quota importante degli esami di screening non erogati durante la pandemia, consentendo di sottoporre a mammografia circa 60 mila donne in più rispetto all’anno precedente. È
questo il bilancio della campagna ‘Screening Routine – La prevenzione come rituale’, un’iniziativa avviata lo
scorso anno da Roche Italia e Fujifilm Italia, presentato questa mattina durante un evento a Roma.
La campagna ha previsto la donazione di mammografi di ultima generazione nelle aree a maggior bisogno a
seguito dei ritardi causati dalla pandemia. Dieci le aziende sanitarie identificate: la Asl 1 di Imperia, l’Azienda
Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, l’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lodi, l’Azienda Ulss 9
Scaligera di Verona, l’Azienda USL Umbria 1 di Perugia, l’aASL Roma 3, l’ASL 2 Lanciano Vasto Chieti a
Chieti, l’ASL Napoli 2 Nord, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, l’Azienda Sanitaria Provinciale di
Palermo. In queste strutture, una prima indagine condotta a fine 2021 ha rilevato un aumento del 30% degli
esami mammografici rispetto all’anno precedente,(+50.674 prestazioni), mentre nel primo semestre 2022
l’incremento è stato del 17%, per un totale di +11.498 prestazioni in più rispetto ai primi sei mesi del 2021.
Cifre che hanno permesso di far tornare i programmi di screening ai livelli pre-pandemia. “La prevenzione dei
tumori nella donna è una delle priorità del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, che prevede di
proseguire nel consolidamento dei programmi organizzati di screening, tra cui quello al seno”, ha commentato
Cristina Tamburini, dirigente del Segretariato generale del ministero della Salute. “Il Pnrr rappresenta una
importante opportunità per l’innovazione del Sistema Salute e per colmare i gap emersi durante la pandemia”.


