L’Aquila. “È una sentenza vergognosa”. È il commento del segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, alla sentenza in sede civile del Tribunale dell’Aquila riferita al
crollo di uno stabile, avvenuto con il sisma del 6 aprile 2009, nel quale morirono 24 delle 309 vittime. “Pare che chi l’ha emessa non ricordi i fatti – dichiara Acerbo – cioè i messaggi ingiustificatamente rassicuranti ripetuti dalle autorità (la protezione civile di Bertolaso e quella regionale con l’assessore Stati agli scienziati) nonché la mancanza di indicazioni sul comportamento preventivo, nonostante settimane di sciame sismico”.
“Non si possono colpevolizzare le vittime. È assurdo”; conclude Acerbo, “La commissione grandi rischi è stata assolta dopo una condanna a 6 anni in primo grado e ora la colpa sarebbe di chi ha perso la vita sotto le macerie?”.
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