Pescara. Si possono pescare e mangiare i mitili che vengono raccolti dagli operatori nel compartimento di Pescara. Con l’ordinanza 649 che revoca il precedente divieto e con la n. 650 gli addetti alla raccolta sono tenuti all’invio del pescato presso un centro di depurazione. Questo l’esito della conferenza sul consumo dei molluschi bivalvi tenutasi ieri in presenza del vice sindaco e assessore al Demanio Enzo Del Vecchio e del responsabile regionale UNCI (Unione Nazionale cooperative italiane) nonche’ membro del Cogevo Claudio Lattanzio. “L’ordinanza emessa un mese fa, che vietava la raccolta emessa nasceva dal fatto che dai prelievi fatti dall’Istituto Zooprofilattico – dice il vice sindaco Enzo Del Vecchio – ci avevano segnalato la presenza di salmonella, cosa che impone divieto assoluto di pesca delle vongole e simili. Sono stati fatti successivamente nuovi campionamenti di controllo che hanno dato esito positivo, non e’ stata piu’ riscontrata presenza di salmonella, ma presenza di enterococchi, cosa che non vieta la pesca, ma impone che il prodotto venga trattato nei centri che abbiamo in regione. A Natale non mancheranno le vongole nei menu di famiglie e ristoranti perche’ il prodotto non solo e’ commestibile, ma compatibile con tutte le prescrizioni in materia commerciale. Un messaggio di serenita’ sia per i produttori che per i consumatori, dunque, salvo restando che il prodotto cotto non da’ alcun rischio”. “La qualita’ e’ stata sempre garantita – chiarisce Claudio Lattanzio, Unci e Cogevo – Il prodotto oggi e’ pienamente commestibile, ma lo era gia’ a 15 giorni dall’ordinanza di divieto come hanno stabilito le analisi di controllo dello Zooprofilattico, confermate 15 giorni dopo. Controlli rigorosi, anche da parte della produzione. Va infatti doverosamente premesso che la pesca delle vongole e’ consentita solo ai titolari della licenza: in tutto 83 imprese (12 le pescaresi) autorizzate nel compartimento di Pescara che va dal confine di Francavilla al fiume Tronto. Mi preme inoltre spiegare che dopo la raccolta il pescato viene mandato con etichetta tracciabile di localita’ e produttore a centri regionali di depurazione che a loro volta filtrano, fanno analisi e confezionano il pescato che viene messo in commercio. La tutela del consumatore e’ dunque massima, lo dimostra il fatto che l’unica volta che si e’ registrato un valore negativo la pesca e’ stata prontamente fermata. Oggi le acque sono tornate praticabili, salvo effettuando la depurazione del pescato, operazione che e’ gia’ parte della routine, da qui voglio tranquillizzare consumatori e destinatari del prodotto affinche’ non ci siano cali di acquisto durante le feste, non ce n’e’ ragione”.