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Aggressione in carcere a Pescara, sindacato Sappe: “Basta! La misura è colma”

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
19 Settembre 2022
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Pescara. Resta alta tensione nella Casa Circondariale PESCARA, dove solo pochi giorni fa un Agente di Polizia Penitenziaria è stato gravemente aggredito da un detenuto durante il servizio.

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“Questa mattina c’è stata un’altra aggressione”, denuncia il segretario regionale per l’Abruzzo del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Giuseppe Ninu, che chiede ai vertici regionali dell’Amministrazione Penitenziaria “quali provvedimenti sono stati adottati nei confronti dei detenuti che si sono resi protagonisti dei gravi eventi critici accaduti negli ultimi giorni, e quali provvedimenti verranno presi oggi. Tutto il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio in Abruzzo chiede maggiori tutele”.

Questa la ricostruzione di quanto avvenuto: “Nella III Sezione detentiva penale, un detenuto italiano con problemi psichici è andato in escandescenza per futili motivi ed ha aggredito un Agente di Polizia Penitenziaria spingendolo sopra la scrivania del box sezione e prendendolo poi per il collo nel tentativo di strangolarlo”, spiega Ninu. “Provvidenziale è stato l’intervento di altri poliziotti e di alcuni detenuti, che sono intervenuti in difesa del poliziotto. L’agente, vistosamente choccato dall’evento, è stato condotto al Pronto soccorso per le cure del caso.”

Donato Capece, segretario generale SAPPE, giudica la condotta del detenuto di Pescara “un evento irresponsabile e gravissimo. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, per adulti e minori, come dimostra quel che è avvenuto in pocho giorni nel carcere di Pescara”.

Capece denuncia, infine, che nel solo anno 2021 si sono registrate 1.087 aggressioni contro poliziotti penitenziari, 334 risse, 750 incendi dolosi, 1.274 rinvenimenti di telefoni cellulari e/o SIM e 528 di sostanza stupefacenti, 5.628 segnalazioni per violenze, minaccia, ingiuria, oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale, “e le nostre donne ed i nostri uomini non hanno neppure uno straccio di Taser per difendersi dalle aggressioni dei detenuti violenti”. Detenuti che, sempre lo scorso anno, hanno ricevuto 12.154 procedimenti disciplinari per inosservanza ordini, 9.369 per atteggiamenti offensivi, 5.752 per intimidazione/sopraffazione altri detenuti, 3.195 per appropriazione/danneggiamento beni Amministrazione e 423 per promozione di disordini e/o sommosse. “Di fronte a queste dati catastrofici ed all’inerzia dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia, si aspetta forse il morto prima di assumere quei provvedimenti urgentissimi e non più rinviabili che sollecitiamo da mesi?”, conclude il leader del SAPPE.

 

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