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Terminerà stasera il Festival dei Borghi più belli d’Italia: presentata la webapp per viverli al meglio

Sandro Gentile di Sandro Gentile
11 Settembre 2022
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Caramanico Terme. Sommando le loro superfici, si estendono su 17.500 chilometri quadrati, la stessa estensione di regioni come Lazio o Campania, messi insieme sono abitati da 1,4 milioni di persone, come Milano. Ma soprattutto, fanno registrare 16,1 milioni di pernotti l’anno, secondi cioè – tra le città turistiche – solo a Roma.

Sono i 335 comuni che rientrano nel prestigioso club de I Borghi più Belli d’Italia, riuniti in questi giorni in Abruzzo per il 14esimo Festival nazionale. E questi dati dell’Istat, sciorinati da Antonio Luna, sono stati al centro di uno degli incontri che si sono svolti ieri a Caramanico Terme (Pescara), nella seconda giornata della kermesse animata da dibattiti, spettacoli e dagli stand di 110 Comuni presenti.

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Moderati da Antimo Amore, giornalista Rai, insieme a Luna, che ha presentato il suo libro “L’Italia r(i)nasce dai Borghi. Progettare il passato per conservare il futuro” (Diodema), sono intervenuti Fiorello Primi, presidente nazionale dell’Associazione I Borghi più Belli d’Italia e Brunello Castellani, scrittore.

“La complessità e la diversità dei singoli borghi crea la sensazione che per ognuno di essi occorre un progetto specifico, quindi”, ha detto l’autore rivolgendosi ai sindaci, “iniziate a sprigionare le vocazioni del vostro territorio. Poi, deve esserci la capacità della nostra associazione di costruire best practices da replicare”.

“Dobbiamo rimutuare il sistema borghi in una logica diversa e più inclusiva”, ha rilevato Luna, già vice sindaco di Spello (Perugia) e attuale membro del Comitato scientifico dell’associazione, “da trent’anni a questa parte i borghi sono stati marginalizzati perché hanno prevalso due imperativi economici: razionalizzazione e ottimizzazione. Questo ha portato a perdere attenzione e servizi nei confronti di comunità considerate marginali, ma secondo la logica delle aree interne la metà dei nostri comuni sono del margine”.

“I borghi”, ha aggiunto l’autore, “hanno grande attrattività ma scarsa capacità di produrre servizi turistici, questo è fisiologico, ma è giunto il momento di sprigionare le vocazioni dei territori e come sistema associativo cerchiamo di fare forza comune per proporre progetti di innovazione, ma allo stesso tempo ciascun territorio deve costruire il proprio vocabolario. Bisogna acquisire la consapevolezza del fatto che se una cosa ci riguarda, dobbiamo averne riguardo! A quel punto inizio a progettare servizi, ad approfondire la possibilità che ci venga giù mezza montagna, inizio a chiedere a livello europeo e nazionale finanziamenti su startup innovative e altro ancora”.

Prima della presentazione del libro, il regista Walter Nanni, insieme agli ambassador dei Borghi più belli d’Italia, aveva dato “lezione” ai sindaci su come veicolare al meglio l’immagine dei propri paesi: “Bisogna utilizzare la tecnica cinematografica per raccontare i luoghi, perché il cinema è la più grande forma di comunicazione – ha detto – e poi bisogna fermare una sola immagine di quel posto, cioè iconizzarlo, renderlo facilmente riconoscibile attraverso una sola immagine”.

Nel frattempo, ad animare gli stand dei comuni, prodotti tipici, esperienze sensoriali, arti e mestieri, artigianato, degustazioni e costumi tradizionali.

L’enogastronomia è uno degli elementi che attrae maggiormente turisti, soprattutto stranieri, ed un numero sempre maggiore di persone si sposta anche solo per mangiare. Per questo l’associazione I Borghi più Belli d’Italia ha creato una webapp che offre al visitatore la possibilità di orientarsi tra le varie insegne che offrono cibo, ristoranti ma anche bar, con un occhio di riguardo alle diverse identità alimentari.

Una vera e propria guida enogastronomica, realizzata da un’azienda food tech che sviluppa servizi alimentari personalizzati in oltre 60 lingue, che è stata presentata ieri a Caramanico Terme, dov’è in corso il Festival nazionale dei Borghi più Belli d’Italia.

“La cosa meno facile talvolta per uno straniero è trovare un menu in lingua o un cameriere capace di comprendere non solo l’ordine dei piatti, ma sempre più spesso intolleranze e richieste specifiche, temi su cui il resto del mondo è molto più avanti rispetto all’Italia”, ha spiegato Pietro Ruffoni, della società che l’ha realizzata. “Scegliere, ordinare, pagare: operazioni apparentemente facili, ma che possono invece risultare difficili nei piccoli centri”.

“Questo strumento”, ha aggiunto, “riesce poi a mettere in contatto gusti e desideri delle persone che hanno una particolare identità alimentare, come ad esempio allergie o intolleranze, con i menù in grado di rispettarla”.

“Il progetto è solo all’inizio”, ha precisato, “l’obiettivo è quello di digitalizzare le offerte enogastronomiche di ristoranti e bar presenti all’interno dei 334 borghi che fanno parte del club. Da quando è stato lanciato, in un solo mese hanno aderito 150 attività in 83 diversi borghi e il portale ha totalizzato già 11mila accessi”.

“Attraverso questo strumento”, ha concluso Ruffoni, “l’utente può vedere in tempo reale quale ristorante gli offre cosa. È una guida per privilegiare l’offerta enogastronomica, considerando che la cucina fa parte di un’esperienza”.

La guida, che contiene anche sezioni dedicate allo spirito del luogo, informazioni sulle cose da vedere e sulla storia, musei e gallerie, è consultabile all’indirizzo borghipiubelliditalia.mycia.it ed è stata presentata durante un incontro moderato da Osvaldo Bevilacqua.

Il Festival, che si conclude stasera a Caramanico Terme, prosegue oggi con un fitto programma di incontri, mostre e spettacoli, mentre restano aperti gli stand dei comuni con prodotti tipici, esperienze sensoriali, arti e mestieri, artigianato, degustazioni e costumi tradizionali. Alle ore 19.00, cerimonia del passaggio della bandiera del Festival al Comune di Lucignano in Toscana per il Festival nazionale del 2023 e a mezzanotte il ballo della pupa.

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