Pescara. “Lo scorso 30 giugno avevo segnalato al Comune di Pescara e alla Asl lo stato di degrado e abbandono in cui versa lo spiazzo situato subito dopo il Ponte delle Libertà (ponte Capacchietti), configurabile come una giungla-discarica a causa della vegetazione incolta e della presenza di rifiuti di vario genere. Ho chiesto al Comune di conoscere la proprietà dell’area e alla Asl di intervenire al fine di ripristinare il decoro e l’igiene pubblica.”
Così si legge in una nota diffusa oggi dal Consigliere Regionale Antonio Blasioli.
“Il Comune di Pescara risponde per mezzo della Polizia Municipale che l’area è di proprietà comunale mentre la Asl, solo a seguito di una seconda richiesta di accesso agli atti, non mi inoltra alcuna intimazione rivolta al soggetto proprietario.”
Continua la nota: “Occorre ricordare che il Sindaco Masci, in data 24 giugno 2022, ha emesso un’ordinanza che prevede “misure di prevenzione degli incendi”, e sottolineare come questa zona si configura ad altissimo rischio per la vicinanza delle abitazioni e di uno snodo cruciale come il raccordo autostradale. È normale che dal 30 giugno la situazione sia rimasta la stessa e anzi sia anche peggiorata? È normale che la Asl di Pescara non prenda alcuna iniziativa per il ripristino dell’igiene pubblica? È normale che mentre il Sindaco emette ordinanze per scongiurare il rischio incendi, qui a due passi dalle case e dall’asse attrezzato la vegetazione possa crescere in maniera incontrollata? Forse il rapporto Asl-Comune di Pescara è talmente politicizzato da consentire all’azienda sanitaria di intimare solo ai privati di eseguire le opere di messa in sicurezza, senza poter fare altrettanto con il Comune? Proprio su questo, in qualità di Consigliere regionale, intendo chiedere una Commissione di vigilanza per verificare se la Asl, qui a Pescara come a Civitella Casanova per il rischio amianto che persiste nell’ex porcilaia, si stia comportando in maniera equa e non arbitraria.”
“Ho inoltrato tutto il carteggio ai Carabinieri forestali e ai Nas per verificare eventuali profili di illiceità sulla tutela della salute pubblica”, conclude.