Pescara. Matteo Viviani, classe 1974, è noto ai più per via della sua attività di inviato de “Le Iene”, il programma in onda su Italia 1. Non tutti però sanno che è arrivato a questo mestiere dopo aver attraversato un susseguirsi di attività tra le più varie, come l’orafo, il pittore e il modello. Dopo essere stato per alcuni anni nella moda, entra però definitivamente nel mondo dello spettacolo all’interno del programma “Le Iene”.
Da persona poliedrica quale è, la sua grande duttilità lo ha portato adesso a imboccare anche una nuova via: la scrittura. È uscito infatti quest’anno il suo romanzo d’esordio “La Crisalide nel fango”, pubblicato da Mondadori, ed è proprio grazie a questo libro che lui sarà il 4 dicembre al Centro D’Abruzzo, alla Libreriacoop, per presentare l’opera in occasione della serie di eventi “A tu per tu con l’autore”.
In alcune interviste Viviani ha ammesso di avere scoperto da tempo la passione per la scrittura, ma si era sempre limitato a comporre brevi racconti più per diletto che per uno scopo reale. Poi, quasi dal nulla, è spuntata fuori l’idea di mettersi al lavoro su un vero e proprio romanzo.
Egli ci tiene però a precisare che questo libro è scaturito esclusivamente dalla sua fantasia e che non c’è alcun legame tra il Viviani “giornalista” e il Viviani “scrittore”.
Se però leggiamo quest’opera, definita “un noir in chiave pulp”, e se analizziamo anche i commenti dello stesso Viviani rilasciati durante alcune interviste, non si può negare che lo spirito del “giornalista” non si sia del tutto oscurato. La trama infatti è cupa, calata in una Milano di febbraio che non lascia spazio alla leggerezza.
Egli afferma che in questo libro ha voluto delineare alcuni di quei contrasti e di quelle oscurità, nascoste o visibili che siano, che si annidano senza dubbio in seno alla nostra società.
Ci ritroviamo dunque in una storia ambientata lungo i navigli a chiederci quale legame ci possa essere tra Alessandro Hintergran, scrittore, cameriere e sciupafemmine, sempre in balia di fumo e alcool, e il banalissimo signor Raffaele Caneschi, impiegato alle Poste. Sarà Sonia, una ragazzina finlandese, il punto di incontro di queste realtà tanto distanti tra loro.
Il romanzo si sviluppa dunque sui tre punti di vista alternati dei personaggi, ognuno con i propri tumulti interiori, le proprie stranezze e anche le proprie perversioni, in una narrazione serrata e talvolta soffocante, destinata a confluire in un cupo, inevitabile e sorprendente finale.
Per chi dunque fosse interessato a incontrare l’autore, non potrà mancare all’evento che si terrà il 4 dicembre alle 18:00 al Centro d’Abruzzo. @AndreaMicalone