Non si arresta l’epidemia di vaiolo delle scimmie. Al 22 luglio sono 16.016 i casi nel mondo con un balzo del 48% in soli 7 giorni secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dedicato all’infezione. A questi due dati se ne aggiunge un terzo, non meno significativo: “Questa è la
prima volta che la trasmissione locale del vaiolo delle scimmie è stata segnalata in Paesi recentemente colpiti senza collegamenti epidemiologici ai paesi dell’Africa occidentale o centrale che hanno precedentemente segnalato il vaiolo delle scimmie”, scrive l’Oms. Al momento sono 75 i Paesi colpiti dall’epidemia e l’Europa continua a essere il continente più interessato: nelle ultime quattro settimane il 72% dei casi si è concentrato nel Vecchio Continente. Per questo l’Europa, nella classificazione Oms, è l’unica area classificata ad alto rischio.
Per tutte le altre il rischio è moderato, salvo la regione del Pacifico Occidentale dell’Oms in cui il rischio è stimato come basso. Complessivamente quasi il 90% di tutti i casi registrati nel mondo si sono verificati in soli dieci Paesi: Spagna, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia, Olanda, Canada, Brasile, Portogallo e Italia.
Il rapporto conferma che l’epidemia riguarda quasi esclusivamente i maschi, che sono il 99% delle persone contagiate. Il 77% dei casi ha tra i 18 e i 44 anni. Lo scorso 23 luglio, l’Oms ha dichiarato l’epidemia da vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria internazionale.