
1. L’assunzione – tramite concorso per esami – di 567 magistrati tributari a tempo pieno – e non più part time – tra il 2023 e il 2030, in modo da smaltire l’enorme giacenza e ottenere la riduzione dei tempi del contenzioso: “Oggi abbiamo i magistrati tributari part-time”, spiega D’Alfonso. “Ad esempio c’è il magistrato ordinario o il libero professionista che un po’ di tempo lo destina ai contenziosi tributari. E’ insufficiente e inadeguato”.
2. Rendere il giudice tributario autonomo e indipendente, “facendo in modo che l’organo di autogoverno sia davvero autonomo e indipendente, per esempio, nelle attività ispettive, formative e nell’assegnazione delle progressioni di carriera”.
3. L’accesso al concorso anche per i laureati in economia: “L’accesso deve essere riservato a coloro che hanno la formazione giuridica ma anche la formazione tecnica e funzionale in economia e commercio, sempre tenendo alto il livello del rigore selettivo del concorso”.
4. Aumentare l’età in servizio dei magistrati tributari, andando oltre gli attuali 70 anni.
5. Prevedere incentivi economici “per la prima “raccolta “magistratuale” per motivare il transito dalla magistratura ordinaria a quella tributaria”.
6 . Prova testimoniale facile: “Per faremo in modo che anche il processo tributario sia giocato ad armi pari tra accusa e difesa, supereremo il divieto di prova testimoniale, introducendo la testimonianza in forma scritta, ammessa dal giudice come prova da opporre ai verbali o agli atti del pubblico ufficiale”
7. Lo spostamento dell’onere della prova dal contribuente all’amministrazione finanziaria.
9. “Pace fiscale” sostenibile, valorizzando i suggerimenti del Comitato Intermagistrature con un emendamento ad hoc che preveda lo stralcio di oltre 50mila liti assai risalenti pendenti in Cassazione.
10. L’assegnazione del “Bollino Blu” ai contribuenti virtuosi che darà loro condizioni di “premialità fiscale”, come ad esempio la possibilità di pagare le tasse con i crediti fiscali o di non subire misure cautelari (sequestri ad es.) in sede di avvio del processo tributario.
11. L’introduzione di istituti deflattivi (per ridurre il contenzioso) come il
12. Reclamo e la Mediazione prima che si instauri il contenzioso tributario.
13. Facilitare l’accesso alla consultazione della giurisprudenza di merito per tutti i soggetti interessati con l’istituzione del Massimario nazionale presso il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
14. L’Introduzione di misure per risolvere la crisi della funzione nomifilattica della Cassazione in modo da assicurare l’essenziale uniformità interpretativa anche del diritto tributario, per evitare disparità di trattamento e per rendere il più possibile prevedibile la giustizia tributaria in modo da deflazionare a monte l’entità del contenzioso.