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Ecco l’assiolo nato nella casetta artificiale in un giardino: come aiutare uccelli rari (video)

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
23 Luglio 2022
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Collecorvino. Sono inusuali e accattivanti le immagini dell’assiolo, un rapace notturno migratore, raccolte a Collecorvino, in provincia di Pescara, dalla Stazione Ornitologica Abruzzese: la specie ha nidificato in una cassetta nido artificiale posizionata in un giardino a testimonianza che è possibile rendere più ospitali i centri urbani e peri-urbani per la fauna con un minimo di attenzione e seguendo semplici linee guida disponibili da tempo.
 
“Magari non suscita discussioni accese come il superbonus ma Il tema delle ristrutturazioni edilizie riguarda anche la “casa” di tanti uccelli e chirotteri. Infatti ci sono specie, anche rare, che si riproducono nelle cavità naturali degli alberi o delle rocce e che hanno trovato nei muri, nei sottotetti oppure sotto i coppi, una valida alternativa per posizionare il nido. Penso al passero solitario di leopardiana memoria, alle diverse specie di rondoni, al codirosso spazzacamino, alla rondine, al balestruccio. E’ anche un’occasione per osservare da vicino specie, come quelle notturne, dal barbagianni all’assiolo, appunto, che altrimenti potremmo localizzare solo grazie al loro verso”, dichiara Augusto De Sanctis, consigliere della Stazione Ornitologica Abruzzese.
 
“Per questo chi deve ristrutturare o costruire un immobile e i tecnici coinvolti dovrebbero seguire piccoli accorgimenti per favorire la presenza di queste specie e arricchire la propria esistenza con le mille osservazioni e scoperte che in questo modo è possibile fare.  Per dire, ho visitato un museo spagnolo dove non solo hanno lasciato piccole cavità aperte nei muri  per favorire la nidificazione ma hanno messo un vetro nella parete interna così i visitatori possono osservare da pochi centimetri ma senza disturbare e in diretta le imbeccate dei pulcini. I bambini erano tutti lì a seguire con trepidazione gli eventi. Anche in centri storici di enorme pregio  architettonico, come Segovia, sono intervenuti per salvaguardare negli edifici i punti di nidificazioni di specie rare come il gracchio corallino. In sud Italia, come a Matera, Altamura e altri centri storici, su chiese e antichi edifici nidifica il falco grillaio, un rapace protetto a livello internazionale. Anche qui diverse amministrazioni e associazioni sono intervenute dimostrando che con intelligenza e anche un po’ di innovazione è possibile coniugare ristrutturazioni, manutenzioni e tutela della biodiversità. I proprietari di giardini e le amministrazioni pubbliche che gestiscono i parchi urbani possono installare cassette nido, piattaforme, mangiatoie invernali per supportare gli animali come l’assiolo”, dichiara Massimo Pellegrini, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese
Ci sono diversi manuali e linee guida che si possono seguire. Per iniziare, ad esempio, si possono consultare le linee guida ISPRA su chirotteri e case: https://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/quaderni/conservazione-natura/files/6769_28_qcn_Linee_guida_chirotteri.pdf
oppure il manuale redatto da diverse associazioni ornitologiche: https://files.secure.website/wscfus/9770565/9458367/progettare-x-ricostruzione-v-30-genn-2019.pdf
“Il fatto che le cavità disponibili siano rare e costituiscano un fattore limitante lo dimostrano alcune osservazioni che ho fatto proprio sulla cassetta nido che ho installato nel mio giardino – dichiara Sandro Barile, attivista della Stazione Ornitologica Abruzzese e autore delle immagini. Infatti questo nido è stato conteso tra diverse specie. Prima ha cercato di nidificare una coppia di storno. Poi a fine maggio è arrivata la coppia di assiolo che per un po’ ha interagito aggressivamente con alcune cinciallegre che probabilmente volevano occupare la cassetta nido, rischiando pure di essere predate dal rapace. Alla fine ha prevalso appunto l’assiolo che ha nidificato con successo. Ho installato una foto-trappola con visore notturno per seguire anche di notte l’evoluzione della situazione nel momento di maggiore attività di questa specie. Ora potranno partire per il lungo viaggio verso l’Africa e sono contento di aver contribuito nel mio piccolo alla riproduzione di questo rapace notturno“.
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