Villa Santa Maria. Di nuovo il suono di un treno in movimento nel cuore dell’Abruzzo. Dopo 18 anni.
La storica stazione ferroviaria di Villa Santa Maria che accoglie un convoglio ALn 776 bicabina della TUA, partito dalla stazione di Archi, con tanto di applausi dei presenti a sottolineare l’eccezionalità dell’evento.
Giuliante: “Potenzialità turistica interessante, altri investimenti importanti in ferrovia”
Fila tutto liscio per la prima corsa prova realizzata da TUA il cui obiettivo è quello di testare la fattibilità di riapertura della linea ferroviaria storica Fossacesia-Archi-Castel di Sangro.
Nello specifico, il test ferroviario di oggi ha visto la circolazione del treno di TUA sulla linea che collega Archi a Villa Santa Maria, lunga una ventina di chilometri; il “cuore” della tratta, quella sulla quale concentrare i paralleli progetti per una riapertura totale dell’intera linea che collega la Costa dei Trabocchi ai monti abruzzesi.
Le potenzialità della tratta Fossacesia-Archi-Castel di Sangro sono riscontrabili anche nei numeri che la stessa produce: tre province coinvolte, due abruzzesi (Chieti e L’Aquila) e una molisana (Isernia), 28 comuni attraversati dalla strada ferrata e circa 1400 metri quadri interessati dalla ferrovia. Insomma, uno strumento molto interessante nell’ottica turistica della regione Abruzzo.
“Le potenzialità di questa ferroviaria”, ha spiegato Gianfranco Giuliante, presidente di TUA, “sono molto interessanti e i nostri sforzi si stanno concentrando per riattivarla. La linea che collega Archi a Villa Santa Maria è stata già oggetto di interventi mirati, tant’è che oggi è stato possibile riproporre un servizio ferroviario molto incoraggiante”.
Gli interventi di TUA in ambito di divisione ferroviaria sono importanti, come spiega Giuliante.
“La prima parte della tratta verso Castel di Sangro – ha affermato il presidente di TUA – è interessata da interventi tecnologici legati alla sicurezza ferroviaria, mentre l’ultima parte della ferrovia, in particolare il tratto che collega Ateleta a Castel di Sangro è oggetto di un importante intervento di 14 milioni di euro che sta verrà contrattualizzato entro il 30 ottobre”.
Nel corso del secondo semestre 2022, la Divisione Ferroviaria di TUA potrà disporre anche di altre tre nuovi convogli, i nuovi Codia POP. 2.0 Coradia Stream, oltre agli interventi tecnologici sull’altra infrastruttura ferroviaria TUA, quella che collega Lanciano alla stazione interconnessa di RFI di San Vito.
“Il progetto è stato reso possibile dai fondi dell’ultimo governo Gentiloni e dal lavoro del centrosinistra. La Regione aggiunga risorse rispetto al progetto trovato già pronto e completi gli interventi previsti per la ferrovia dei due mari”. Così il capogruppo PD Silvio Paolucci, presente al giro di prova nel tratto da Archi a Villa Santa Maria.
“Indispensabile riattivare e attuare l’intero progetto rispetto al collegamento ferroviario Villa Santa Maria – Archi”, continua Paolucci, “che come giunta regionale di centrosinistra avevamo promosso, ottenendo 10 milioni di copertura dai fondi Cipe e Cipes dei governi Gentiloni e Renzi, la linea provata oggi è strategica nel suo insieme, perché unisce la montagna al mare e può diventare un volano turistico eccezionale per l’Abruzzo però tocca a questa Giunta regionale aggiungere di proprio oltre a quanto, di pronto, si è già trovata in termini di finanziamenti previsti e che alcuni addirittura smentivano. Di positivo c’è che riapre linea storica che ha portato economia nelle zone interne, il percorso proposto, però, va completato, perché parte da Archi e, dunque, siamo ancora lontani dall’obiettivo che ci eravamo prefissi con il finanziamento per realizzare “la ferrovia dei due mari”: ripristinare il funzionamento dell’antico binario che collega la costa dei trabocchi agli impianti di risalita del bacino di Castel di Sangro e Roccaraso. Arrivare a Castel di Sangro significa agganciare il binario di RFI e quindi arrivare a Napoli. Dei 10 milioni stanziati, parte sono stati utilizzati nella parte di Castel di Sangro ed in più è necessario un ulteriore investimento su materiale rotabile leggero compatibile alla tratta. Occorre lavorare su investimenti certi nel settore ferroviario per costruire quell’intermodalità che deve diventare un punto di forza della Regione Abruzzo”.