Città Sant’Angelo. Un nuovo patto per l’Abruzzo, perché tutti possano contribuire al rilancio della nostra regione. È quanto ha chiesto Michele Lombardo, segretario generale della Uil Abruzzo, nel corso della relazione che ha aperto oggi pomeriggio l’XI Congresso regionale. Una prima giornata intensa, che ha visto la partecipazione tra gli altri anche del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e del professor Mauro Miccio, commissario della zes, la zona economica speciale.
“L’Abruzzo”, ha detto Lombardo, “è la regione, ad oggi, più attiva tra quelle del Mezzogiorno nell’export, con punte del 65 per cento delle merci in uscita solo nella provincia di Chieti, dove la presenza dei grandi gruppi industriali di livello internazionale contribuisce in modo sostanziale al raggiungimento di tale obiettivo. Tuttavia, il 90 per cento del nostro apparato produttivo ha una forma societaria elementare, il 7,5 per cento delle strutture societarie è rappresentato da società di capitali, l’80 per cento da società individuali e il 12,5 per cento da società di persone. Dato straordinario invece è quello relativo alle aziende in rosa, dirette da donne abruzzesi, esse sono 30.470 pari al 25,71 per cento, contro una media nazionale che si attesta al 20 per cento. La Lombardia è al 18 per cento. Possiamo dire, quindi, che l’Abruzzo continua ad essere una regione a forte vocazione industriale: mentre nel Mezzogiorno d’Italia l’industria incide del 9 per cento nella costruzione del pil regionale, in Abruzzo esso incide per il 26 per cento”.
Per consolidare tutto questo, il segretario ha rimarcato la necessità di raggiungere tre obiettivi: “Consentire al territorio di essere sempre più competitivo e in grado di ottenere nuovi investimenti; saper rispondere alle sempre nuove esigenze infrastrutturali, digitali, logistiche, energetiche che consentono di favorire il radicamento e lo sviluppo del nostro apparato industriale evitando le fughe e l’abbandono; favorire la crescita dimensionale, innovativa, digitale, ambientale delle nostre pmi e del nostro tessuto produttivo dell’artigianato, con agevolazioni al credito e una efficace “rete della conoscenza” la quale consenta di dare a questi settori qualità e sviluppo”.
Note dolenti, poi, sul fronte occupazione: “Tra il quarto trimestre del 2021 e il primo del 2022 il numero di occupati nei settori produttivi abruzzesi ha registrato una flessione di ben 28 mila unità. In termini percentuali la flessione è stata del 5,5 per cento, rispetto a quella nazionale che è stata dello 0,8 per cento. In particolare, abbiamo perso 2000 occupati nell’industria, 11.000 nel commercio, ristorazione e alberghi e 17.000 nei servizi, abbiamo recuperato leggermente nei comparti dell’agricoltura e dell’edilizia dove abbiamo avuto un incremento di 1000 addetti in entrambe i settori. Tale flessione fa registrare il peggior risultato a livello nazionale. Rispetto a ciò ne consegue che oggi più che mai il tema del sostegno ai livelli occupazionali regionali diventa una delle maggiori priorità per il quadro istituzionale regionale”.
Per quanto riguarda, poi, le strategie da attuare, Lombardo ha rimarcato che la Uil Abruzzo apprezza “il lavoro che il commissario del governo, professor Miccio, porta avanti sulla zes. La nostra organizzazione sindacale ha sempre visto lo sviluppo della zes come parte integrante di un progetto più ampio e di crescita dell’intero Abruzzo. La zes è legata in modo indissolubile alla richiesta di inserimento dell’Abruzzo nei due corridoi europei Ten-T”. Particolarmente importante, poi, il rilancio delle infrastrutture è “velocizzare gli investimenti per ammodernare e mettere in sicurezza le nostre infrastrutture viarie a partire dalle autostrade A24, A25, A14. Bisogna mettere a terra velocemente gli 87 milioni di euro del masterplan per rendere il porto di Ortona fruibile anche dalle navi ad Alta capacità di trasporto delle merci e dei passeggeri, far quindi diventare veramente il porto di Ortona il porto regionale di riferimento”.
Incisivo il passaggio sulla sanità regionale: “Da tempo immemore il sindacato confederale abruzzese sostiene che sulla sanità regionale dobbiamo cambiare registro. La sanità in Abruzzo ha bisogno di una nuova stagione programmatica, basata su una progettazione condivisa, su una maggiore attenzione e su risorse maggiori. Servono risorse per le strutture, serve soprattutto personale. Dobbiamo avere la capacità di invertire la rotta, è necessario, rendere le strutture ospedaliere tecnologicamente avanzate, ma la vera sfida da vincere è rappresentata dal potenziamento della prevenzione e dalla crescita della rete territoriale di assistenza. Noi pensiamo ad un livello sanitario territoriale in grado di erogare assistenza socio-sanitaria di prossimità, riorganizzando le cure a partire da quelle primarie, mettendo in essere una vera integrazione tra le professionalità dei medici di base con le altre professioni sanitarie. Non smetteremo mai di chiedere all’assessore al ramo un urgente piano di assunzioni, ricordando che mancano all’appello circa 2500 nuove assunzioni in sanità in Abruzzo”.
Altrettanto importante il richiamo all’unità sindacale: Sono abituato a dire sempre con schiettezza e onestà intellettuale quello che penso, e quello che sta accadendo da qualche tempo ai rapporti fra le nostre confederazioni non mi piace; i conflitti tra le nostre associazioni non portano bene al mondo del lavoro”. L’ambizione della Uil Abruzzo è di fatto “quella di stimolare un dibattito con L’Abruzzo istituzionale, l’Abruzzo politico, l’Abruzzo sociale, l’Abruzzo economico, l’Abruzzo intellettuale e della conoscenza per far nascere una nuova cultura che elevi il sentimento di appartenenza ad una unica comunità regionale che ponga al centro il bene comune della nostra terra d’Abruzzo, insomma lavoriamo tutti insieme per un nuovo patto per l’Abruzzo!”.
Infine, la Uil di Lombardo è in buona salute: “In questo ultimo quadriennio, lo dico con una punta di orgoglio, abbiamo sfondato il tetto dei 55 mila iscritti. Le ultime elezioni per il rinnovo del pubblico impiego hanno registrato un’altissima partecipazione democratica dei lavoratori al voto, attestandosi a oltre l’85 per cento degli addetti che si è recata a votare. Le nostre liste dalle Asl agli enti locali, dalle amministrazioni centrali dello stato alla scuola e all’università, hanno avuto un grande successo elettorale. Un esempio su tutti, la Uil è il primo sindacato nella sanità pubblica regionale”.
Da parte sua, il governatore Marco Marsilio, ha ribadito gli impegni della Regione in tutti i campi, specificando che “è più facile reperire fondi che realizzare progetti”. Il commissario alla zes, Mauro Miccio, ha colto invece la palla al balzo e ha proposto ai sindacati e alle imprese di lavorare insieme: “Solo insieme possiamo fare strada. Per questo, intendo coinvolgere Uil, Cisl e Cgil e Confindustria nel comitato di coordinamento della zes”. Un coinvolgimento ancora più importante oggi visto che “ci sono davvero moltissimi fondi da spendere, ma manca una capacità progettuale. Tutti insieme allora dobbiamo lavorare per raggiungere gli obiettivi che tutti si aspettano”.
“Abbiamo a disposizione diversi strumenti operativi – ha confermato Marsilio – e, proprio nella giornata di domani, presenteremo oltre 1 miliardo di euro in termini di finanziamenti ed investimenti di fondi europei come FESR ed FSE. Un ciclo di programmazione di sette anni per intervenire sulla crisi, a partire dagli incentivi alle aziende, per proseguire con i contributi alle imprese, la formazione, le politiche attive del lavoro oltre a tutta una serie di programmi straordinari come il PNRR, interventi strutturali come la ZES e la misura “Resto al sud” che siamo riusciti a far prorogare in sede di Parlamento europeo”.
Marsilio, oltre a questo importante un pacchetto di misure di sostegno all’economia regionale, parlando, nello specifico, dell’area comprendente le province di Teramo e dell’Aquila, ha fatto cenno alla “grande partita della ricostruzione, dei miliardi già stanziati e che si stanno impiegando per la ricostruzione post-sisma e per il rilancio anche socio-economico del territorio. Quindi, – ha aggiunto – credo che gli strumenti non manchino ma è certamente auspicabile che, a livello internazionale, questa drammatica congiuntura che sta portando l’inflazione alle stelle, ad aumentare, in maniera esponenziale, il costo della fornitura di materie prime con bollette di luce e gas ormai a livelli insostenibili, possa mordere il freno visto sta erodendo considerevolmente il potere d’acquisto e colpendo soprattutto, anche se non solo, chi ha lo stipendio fisso”.
Sul ruolo del sindacato in questa delicata fase storica, Marsilio, ha parlato della “necessità di poter contare su un sindacato che sappia accompagnare la grande trasformazione a cui si sta assistendo nel mondo del lavoro, ed in particolare il grande bisogno di formazione qualificata, la flessibilità, i nuovi mercati, la transizione digitale ed ecologica, la sostenibilità energetica. Tutto questo – ha proseguito – comporta forti modifiche del tessuto produttivo ma tali cambiamenti non possono essere perseguiti senza il coinvolgimento attivo dei lavoratori perché avrebbe costi sociali elevati e comporterebbe ritardi enormi. Perciò, insieme alle Istituzioni ed alle imprese,- ha concluso – il sindacato può ben rappresentare la terza gamba di questo triangolo virtuoso di collaborazione”.