Bruxelles. Fondi strutturali, ci siamo. Sarà presentato a Roma il 19 luglio l’accordo di partenariato tra Ue e Italia sull’impiego dei fondi regionali 2021-27 che per il nostro Paese vale oltre 40 miliardi in finanziamenti europei, e tra i 75 e gli 80 miliardi aggiungendo il cofinanziamento nazionale. Questa l’indicazione giunta da Willebrordus Sluijters, della Direzione Generale Politiche Regionali della Commissione europea, durante il Forum dell’ANSA sui fondi regionali europei per il periodo 2021-2027.
“Abbiamo in sostanza concluso l’accordo di partenariato – ha dichiarato il funzionario Ue – sarà approvato entro le prossime due settimane e sarà presentato ufficialmente a Roma il 19 luglio dalla commissaria Elisa Ferreira e dalla ministra Mara Carfagna”. L’evento, a cui sono intervenuti anche l’assessore al bilancio della Regione Marche Guido Castelli e Valentina Busi in rappresentanza della rete europea degli amministratori locali, nonché l’europarlamentare (già relatore per i fondi strutturali Ue) Andrea Cozzolino, è stata l’occasione di fare il punto sull’avvio del nuovo periodo di programmazione. Una congiuntura che ha tutte le caratteristiche di “un momento chiave” ha sottolineato Sluijters. Perché da un lato le amministrazioni regionali e locali fanno i conti con le conseguenze economiche di “due anni di gestione di emergenze”, tra pandemia e guerra in Ucraina. E dall’altro con la necessità di “tornare alla normalità, in cui i nostri fondi sono spesi in interventi a carattere strutturale”.
A complicare il quadro per le regioni, la chiusura del periodo di programmazione 2014-20, che vede l’Italia superare di poco – secondo i dati disponibili – il 50% dell’assorbimento dei fondi e la gestione dei ben 14 miliardi del pacchetto di transizione React-Eu per il biennio 2021-22. Anche se, fanno notare da Bruxelles, per il nostro Paese vanno ancora conteggiati i pagamenti degli ultimi mesi e quelli attesi nelle prossime settimane che dovrebbero accrescere significativamente il livello della spesa certificata.
“Stiamo chiedendo molto alle amministrazioni centrali e territoriali”, ha sintetizzato Cozzolino, “stiamo chiudendo la programmazione 2014-20, siamo nel pieno dell’attuazione dello strumento di transizione” React EU”cominciamo a utilizzare le prime risorse del Pnrr, e dal 19 luglio avremo l’Accordo di partenariato che trafondi europei e regionali vale circa 80 miliardi: è ovvio che le amministrazioni siano sotto stress”. “Dobbiamo dotarci di strumenti, anche tecnologici, per coordinare meglio strumenti e amministrazioni – ha aggiunto – di una visione strategica, ma dobbiamo dire anche ai cittadini che abbiamo l’opportunità di cambiare i nostri territori”. “Abbiamo un patrimonio straordinario di pubbliche amministrazioni sul territorio e un corpo sociale abituato al dialogo – ha concluso – e dobbiamo chiedere loro una mobilitazione attraverso un confronto più forte e meno centralizzato”. L’approvazione dell’Accordo di partenariato, ha spiegato Sluijters, “apre la strada all’adozione dei programmi operativi nazionali tematici e di quelli regionali” ed è “un lavoro che intendiamo completare entro la fine anno”. Un primo pacchetto, ha confermato Sluijters, è pronto ad essere approvato già dopo l’Accordo di partenariato. Rispetto al 2014-20, c’è in tutti i programmi un forte accento sull’efficientamento energetico, le energie rinnovabili, i trasporti sostenibili, la biodiversità, gli interventi per la digitalizzazione per le imprese e i cittadini. “Una seconda parte che non va trascurata”, ha aggiunto Sluijters, “è la presenza tra le priorità delle politiche Ue di uno specifico obiettivo territoriale, dedicato sia alle realtà urbane che alle aree interne, tema su cui l’Italia è molto avanti rispetto ad altri Paesi”


