L’Aquila. Nella provincia aquilana tante località ricche di vicoli e di stradine irregolari divengono dei meravigliosi depositatori per le esplorazioni più curiose e, tuttavia, inaspettate. Intraprendendo dei saliscendi panoramici ci sembrerà di andare a caccia di tesori nascosti per poi lasciarci sorprendere da quello che riusciamo a catturare virtuosamente con i nostri occhi e che, non sempre, ci viene segnalato accuratamente dalle grandiose potenzialità del web.
Ci troviamo nella frazione di Colle di Sassa, dove è sita la chiesa di Santa Giusta e, facendo ingresso nella sua unica navata, ci sentiremo avvolti da un capolavoro architettonico indescrivibile che, ornato da stucchi settecenteschi e dipinti soavemente elaborati, esalta il beneficio dell’arte sacra tramandandola con eccellente condivisione artistica e spirituale. La chiesa fu edificata nel 1703 e si presenta in stile rinascimentale con la valorizzazione delle morbidezze barocche. Nella sua volta, cassettonata e a pigmentazione blu lapislazzuli, troveremo decori dorati e ornati da motivi floreali.
Si tratta di un interessante contrasto cromatico, poiché il blu appartenente ad un pantone freddo sposa con armoniosa compenetrazione artistica la calda tonalità dorata, fondendosi in un poetico richiamo descrittivo che omaggia il nostro subconscio di radiosità psicoemotiva inducendoci ad una ricerca estetica areata e ossigenatrice come vi è il blu e, altresì, ci farà profilare il calore e l’accoglienza benefica della tinta dorata definendoci introspettivamente sull’esperienza multidisciplinare della bellezza.
Focalizzando invece l’attenzione sull’altare, ci troveremo dinnanzi ad una elaborazione semplice, lasciandoci concentrare solo sull’espressione spirituale che ne designa il desiderio di preghiera. Inoltre, ai lati vi sono due ammirevoli pulpiti, fonti di ascolto spirituale. Mentre, posto sopra al portale, vi troviamo un organo che ci proietta musicalmente in una dolce dimensione evocativa.
E sebbene ogni religione avvicina le persone alla propria anima attraverso un Credo, l’arte le avvicina all’anima attraverso una Forma, poiché anche nella forma c’è la sostanza della contemplazione e, ogni pregio visivo, accompagna sempre una grande spiritualità morale che custodisce negli scrigni della vita i sentimenti più intensi, al fine di modellarli come lucenti diamanti.