Popoli. “Venuti a conoscenza della Conferenza Stampa che si terrà domani, riguardo il taglio di alberi presso la Riserva Naturale Guidata Sorgenti del Pescara e al titolo d’effetto che è stato dato alla stessa si fanno le dovute precisazioni.
Il titolo recita “Strage di Querce, Salici e Pioppi alla Riserva Sorgenti del Pescara, una delle più antiche protette regionali in Abruzzo. Sopralluogo in area interdetta nel cuore della piccola Riserva fa venire a galla la Verità: aperta pure una pista per l’esbosco.”” così, in una nota, il Comune di Popoli.
“Si precisa che l’intervento a cui ci si riferisce è stato condotto nella zona chiamata “Canapine”: in tale zona l’accesso è stato interdetto con Ordinanza Sindacale per circa 2 anni al pubblico a causa del rischio estremo di caduta alberi. Pioppi di oltre 35 metri, a fine ciclo vitale, cadevano a ridosso del sentiero distruggendo tutto, impedendo la rigenerazione della vegetazione autoctona e provocando danni alla stessa area della sorgente di Santa Liberata. Le aree oggetto di intervento sono frequentate non solo dai turisti ma dalle numerose scolaresche che in questo periodo vengono a conoscere le Sorgenti del Pescara e le sue peculiarità. Il mancato intervento avrebbe comportato serissimi rischi per la pubbIica incolumità. Si precisa che l’intervento si è potuto effettuare grazie a un finanziamento regionale, ottenuto per la messa in sicurezza del sentiero. Si precisa che gli alberi da tagliare sono stati individuati da un agronomo che ne ha certificato la pericolosità e l’intervento di taglio ha avuto tutte le dovute autorizzazioni. Riguardo la presunta apertura della pista di esbosco si precisa che in realtà non è stata aperta alcuna pista perché come si evince dalle cartografie ufficiali sul sito oggetto di intervento è presente una strada che ha un’ampiezza che va dai 3 ai 5 metri: su tale strada sono caduti negli anni i numerosi pioppi arrivati al termine del ciclo vitale, ostruendone il percorso (si allegano foto a testimonianza della reale situazione del Sentiero prima dell’intervento). La legna tagliata è stata in parte rimossa al fine di evitare rischio di innesco per incendio e in parte è stata lasciata sul sito per garantire la presenza di un’adeguata massa di legno “morto” necessario per il ciclo vitale di numerose specie di insetti e funghi che vivono nel bosco: si è pertanto attuata una strategia di gestione della massa legnosa che garantisse sia la tutela della salute pubblica che la salvaguardia della biodiversità. Pertanto l’intervento effettuato, definito dalle Associazioni nel comunicato “terribile scempio”, “allucinante”, ha avuto come unico scopo quello di ripristinare l’agibilità del sentiero mettendolo in sicurezza, restituendo così un’importante area della Riserva ai alla comunità, ai turisti ed alle scolaresche” prosegue il Comune.
“Le parole, soprattutto usate nei titoli e nei testi di articoli e di convocazione di conferenze stampa, hanno un loro peso ed è importante usarle in maniera corretta.
Si precisa, altresì, che il sopralluogo effettuato con l’Assessore all’ambiente, Mario Lattanzio, era stato fissato prima che fosse pubblicato il precedente comunicato stampa. L’Assessore si è mostrato disponibile a effettuare il sopralluogo con le Associazioni proprio per ottemperare al processo partecipativo invocato. Dopo il sopralluogo, così come accaduto con quanto scritto nel precedente comunicato, le Associazioni SOA, LIPU e Salviamo l’Orso hanno proseguito una “comunicazione” dai toni puramente denigratori verso l’operato dell’Amministrazione Comunale, riportando fatti completamente non conformi alla realtà e che comunque potrebbero arrecare danno di immagine all’operato dell’Amministrazione stessa: in tal senso si sta valutando di sottoporre i fatti ad un’attenta valutazione legale al fine di tutelare l’Ente nelle sedi più opportune.
Il sindaco Dino Santoro afferma: “L’obiettivo dell’Amministrazione da me guidata coniuga la protezione del bene unico come le Sorgenti del Pescara con la protezione dei turisti e soprattutto delle tantissime scolaresche che frequentano questi luoghi. Riaprire il sentiero Canapine e rimetterlo a disposizione della collettività, per visite guidate che avvicinino i turisti al bene ambientale, è una nostra prerogativa. Non esprimo giudizi su chi ha bisogno di visibilità, dico solo che manovrare la realtà può avere, a volte, risvolti legali”” conclude il Comune di Popoli.