L’Aquila. “Detto e fatto, nonostante incontri e prese di posizioni contrarie da parte dei sindaci dei centri interessati, la Bper- Banca popolare dell’Emilia Romagna in questi giorni ha provveduto a chiudere diverse filiali in Abruzzo, nelle varie province”.
Inizia così la nota che “denuncia” la chiusura di alcuni sportelli in Abruzzo della Bper.
“Un taglio”, commenta Angelo Allegrino, presidente di Ascom Abruzzo, “che porta con sé una serie di disservizi e disagi alla popolazione, soprattutto nei piccoli centri e nelle aree interne. La politica, anche regionale”, aggiunge, “avrebbe dovuto prendere una posizione più incisiva e scongiurare i tagli previsti e annunciati da mesi, dall’ottobre 2021”.
Si tratta di un’iniziativa che, secondo Ascom, “mette in difficoltà migliaia di famiglie, anziani, risparmiatori, piccoli imprenditori, aziende e che appare incomprensibile in riferimento a determinate realtà, dove ci sono zone industriali, come la Val di Sangro (vedi Paglieta) o in città come Pescara”.
“Negli ultimi decenni”, rimarca Allegrino, “abbiamo assistito, a mano a mano, alla sparizione di tante banche, che pure rappresentavano un punto di riferimento per il credito e che rivestivano anche un ruolo essenziale, e la spoliazione, a quanto pare, prosegue senza sosta e imperterrita. Si tratta di iniziative infauste che rendono sempre più difficile l’accesso al credito e che vanno sempre più a ridurre servizi fondamentali per la popolazione. In alcuni comuni”, conclude, “non solo sono stati chiusi gli sportelli, ma sono stati bloccati anche bancomat e cassa continua, come accaduto ad esempio a Paglieta, con giusta sollevazione del sindaco Ernesto Graziani, costringendo così i cittadini a fare chilometri con l’auto per un prelievo di denaro”.
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