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Giro-E 2022: Orsogna – Blockhaus sola andata, grandi emozioni sulle strade d’Abruzzo

Luisiana Di Federico di Luisiana Di Federico
15 Maggio 2022
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Orsogna. Pedalate elettriche on the road tra le vette d’Abruzzo. Scrive il comunicato del Giro d’Italia 2022: “Invocato, temuto, desiderato, rispettato, è arrivato il Blockhaus, la salita simbolo di quest’anno. E con esso, la tappa più dura: 3.100 metri di dislivello positivo su una distanza di ben 93 chilometri. Qualcosa da aggiungere? Fino all’avvento delle e-road, le bici da corsa a pedalata assistita, una tappone appenninico del genere a portata di tutti era qualcosa di immaginabile. Un dislivello eccessivo, una doppia scalata, prima al Passo Lanciano e poi fino alla vetta del Blockhaus (entrambe salite di categoria 1), senza contare i quasi cento chilometri di percorrenza. Tappa a cinque stelle, certo, nell’intensità come pure nella fatica”.

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“Una bella prova, prosegue la nota della manifestazione sportiva, “tanto per le gambe e il cuore (inteso non solo come muscoli) dei ciclisti, quanto per le bici, che si trovano ad affrontare un dislivello eccessivo, imprevisto nel senso proprio di non previsto: una e-road ha un’autonomia di 1.200-1.400 metri di dislivello positivo. Quelle con il motore centrale, collegato al perno del movimento centrale, possono sostituire la batteria e moltiplicare l’autonomia; bisogna avere le batterie, naturalmente: si ricordano ancora tappe estremamente dure in cui le batterie, a un certo punto, finirono…). Quelle con il motore nel mozzo della ruota posteriore non hanno la batteria sostituibile, bisogna allora montare una batteria aggiuntiva (prende il posto della seconda borraccia), che però non offre la stessa autonomia della batteria interna; anche qui, comunque, bisogna avere le batterie di ricambio, e non sono infinite…  Prima salita dal versante più facile del Blockhaus, fino al passo Lanciano: 10,3 chilometri al 7,6 per cento medio con punte del 14 per cento. Poi, una discesa pazzesca: da 1.310 metri a 118: -1.192 metri in 12 chilometri. Seconda salita: si arriva a 1.665 metri, 13,6 chilometri durissimi, 8,4 per cento medio, 1.141 metri di dislivello, punte del 14 per cento di pendenza massima, una serie di tornanti che spezzano ritmo e fiato. Arrivo in salita, attorno all’8 per cento. Volevamo il ciclismo vero? Eccoci accontentati. Consoliamoci con il fatto che i professionisti oggi avranno percorso 191 chilometri in totale e ben 5.000 metri di dislivello positivo: una cifra tonda e agghiacciante. Della serie: c’è sempre chi sta peggio”.

“È lo scricciolo del Giro-E. Ma come tutte le cose all’apparenza minute, è quasi indistruttibile. Elisa Scarlatta, ciclista influencer di successo, pedala tutte le tappe del Giro-E, di cui è ormai una veterana. Vederla alla partenza della tappa che arriva in cima al Blockhaus fa un po’ paura. E allora le si chiede: Ti fa paura del Blockhaus? Perché noi abbiamo un po’ di paura per te”. “Per me?”, dice Elisa e scoppia in una risata. “Io sembro fragile, ma non lo sono. Non preoccupatevi per me, anche perché io sarò la più leggera del gruppo e il motore mi aiuterà di più e consumerò meno la batteria. Quindi, arriverò per prima e più fresca là in cima”. Prosegue il comunicato: “Elisa sa quel che dice. Con Patrick Martini, di cui è vice capitano, è l’anima del Team Toyota e ogni giorno accompagna nelle tappe del Giro-E gli ospiti del costruttore nipponico”. “È il mio quarto Giro-E. L’organizzazione ormai è perfetta, di anno in anno sempre migliore. L’evento è cambiato nel corso delle stagioni, c’è stata una crescita pazzesca. Quest’anno il numero dei team è raddoppiato, con gli special team arriviamo a 15. Bellissimo! È un evento che alla gente piace da matti. Tante persone si sono avvicinate alla bici da corsa grazie al Giro-E e alle bici a pedalata assistita. Adesso ci sono anche tantissime ragazze, un team è rutto rosa quest’anno. Molte non avevano mai pedalato su una bici da corsa, ma arrivano a fine tappa con la felicità dipinta sul volto, per avercela fatta. Merito della loro forza di volontà, delle gambe ma anche di queste biciclette elettriche. Il ciclismo femminile sta crescendo tantissimo e la bici ormai è il mio lavoro, non posso più chiamarla solo passione. Più contenta di così non potrei essere. Al Giro-E ho sempre pedalato con il Team Toyota, fin dall’inizio. Toyota sta facendo un lavoro incredibile per la mobilità sostenibile. L’elettrificazione è il futuro, che siano auto o biciclette” conclude Elisa Scarlatta.

 

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