Negli ultimi giorni si è parlato tanto del caso Twitter, acquistato da Elon Musk intenzionato a farlo diventare “libero”.
Ma può esistere veramente la libertà dei social media?
La mia risposta è no.
Se si lasciasse libertà assoluta a chiunque di dire e scrivere tutto di tutto (come vorrebbe Elon) senza filtro, le fake news infesterebbero Twitter al punto che non si saprebbe più cosa è realtà e cosa è fantasia.
Per questo si studiano in continuazione algoritmi e modelli informatici che possano fermare le fake. Ma allo stesso tempo, fermare le fake significherebbe non dare voce a chi la pensa diversamente.
Chi decide quali sono le fake e quali no?
Dire che l’Ucraina è un paese neonazista per gli europei è una fake, ma per i russi è vero.
Dire che nella guerra ucraina siano stati attaccati civili in oltre duecento ospedali abbattuti, per l’occidente è vero, per la maggioranza dei cittadini russi è una fake perché la loro tesi è che gli ucraini utilizzino quelle strutture come postazioni tattiche militari.
Dire che i vaccini funzionano o che non fanno male, per un no vax è una fake, e viceversa.
Chi decide, nel mondo dei social, cosa è fake news e cosa non lo è?
Se io scrivessi che la mia maglia è blu ci sarebbe chi direbbe che non lo è, o che è azzurra.
E questo vale ancora di più per questioni maggiormente complesse.
Qualunque cosa dicessi sarebbe contestata da alcuni, e se affermassi l’opposto sarebbe ugualmente contestata da altri.