Cocullo. In una uggiosa giornata di festa ricomincia, dopo lo stop dovuto alla pandemia, il rito secolare dei serpari, una rinascita commovente, un ritorno ad un rito antico e sentito da tutto l’Abruzzo. “Al termine della festa di San Domenico Abate e del rito dei serpari è mio dovere, oltre che un grande piacere, ringraziare e fare un plauso a tutti coloro che hanno reso possibile quanto di bello è accaduto il Primo Maggio, nella giornata della ripartenza”. Queste le parole di ringraziamento del sindaco Sandro Chiocchio, “Non era affatto scontato per una piccola comunità come quella di Cocullo organizzare in così poco tempo un evento di tale richiamo ma, nella consapevolezza di dover “ricominciare a vivere” dopo gli anni bui che ci lasciamo alle spalle e spinta dal desiderio e dal supporto costante di coloro che annualmente tornano a Cocullo per festeggiare San Domenico, la comunità tutta ha fatto squadra e ha profuso uno sforzo organizzativo esemplare per regalarsi e regalare ai devoti e ai visitatori una giornata di festa che ci piace pensare possa rappresentare un nuovo inizio per tutti.
Il mio profondo ringraziamento va, pertanto, a tutti i cocullesi che a vario titolo hanno contribuito a realizzare l’evento, al nostro parroco e a tutte le autorità religiose, civili e militari che hanno lavorato in modo sinergico con l’amministrazione comunale e sono state al fianco della comunità di Cocullo nei giorni per noi più importanti dell’anno, alle forze dell’ordine e ai tanti volontari che hanno coadiuvato il comitato organizzatore nella gestione della logistica e della sicurezza”.
“Siamo partiti ad Aprile in un clima di grande incertezza”, continua il sindaco, “con la giusta preoccupazione nell’organizzare un evento di questa portata in un momento così delicato, ma al tempo stesso con la consapevolezza che era nostro dovere rinnovare la tradizione e restituire questo momento di gioia a tutti coloro che portano San Domenico nel cuore, San Domenico e i suoi serpenti che sono patrimonio identitario dell’Abruzzo intero e che oggi più che mai sono veicolo di quei valori positivi di pace e rispetto della natura di cui tanto abbiamo bisogno e che dovranno essere alla base di questa ripartenza per un futuro migliore”.
Foto copertina: Oneshootlive – Angelo D’Aloisio Phot
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