
L’Aquila. Monoclonali a go go: a partire da marzo 2021, in Italia, sono state 57.933 le prescrizioni di anticorpi contro il Covid-19. Di queste 57.486 sono state le terapie per pazienti con malattia non grave e di recente insorgenza ma a rischio di progressione verso forme severe, mentre 447 sono state le prescrizioni per l’utilizzo in profilassi pre contagio, che vedono la maggior crescita (oltre 60% in due settimane). E’ quanto emerge dal 50/mo monitoraggio dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Dall’inizio del monitoraggio, la maggior parte dei pazienti trattati (23.554, +1,58% rispetto al precedente monitoraggio di due settimane fa) ha ricevuto casirivimab-imdevimab, seguita dal mix bamlanivimab-etesevimab (17.232, +0,02%) e da sotrovimab (15.877, +5,87%), ultimo approvato.
Ferme a 823 le prescrizioni di bamlanivimab da solo, non più prescrivibile in monoterapia. In particolare, la profilassi a base dell’associazione di due anticorpi tixagevimab e cilgavimab, sviluppata per la prevenzione di Covid-19 negli adulti e autorizzata solo per soggetti con grave compromissione del sistema immunitario, vede una crescita del 60,8% (169 dosi in 2 settimane). I monoclonali sono ora prescritti in 282 strutture delle 21 regioni e province autonome. In numeri assoluti, Veneto, Lazio e Toscana restano in testa per maggiore utilizzo di monoclonali in terapia, rispettivamente con 9.382, 8.503 e 5.071. Mentre Lombardia (con 141 prescrizioni) e Lazio (98) hanno visto più prescrizioni per la profilassi con Evusheld (tixagevimab-cilgavimab).

