
L’Aquila. Natura come tesoro dell’umanità. “E’ indispensabile completare l’iter per i parchi nazionali di Portofino e del Matese, istituiti dal 2017 e gli ampliamenti di parchi esistenti come quello importante e condiviso della Val Grande”. Così il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, nella seconda giornata delle celebrazioni dei 100 anni dei Parchi all’Auditorium di Roma. “In Europa” , ha spiegato, “siamo primi per biodiversità, abbiamo il maggior numero di specie animali e vegetali, tra esse 1.300 piante e 10mila animali sono endemiche, cioè vivono solo in Italia. Per questo primato le aree protette hanno dato un contributo decisivo nel tutelare questa ricchezza di specie partendo da quelle più gravemente minacciate”.
“Nello svolgere tale attività”, spiega Sammuri, “è importante seguire criteri scientifici, come quelli indicati nelle Liste Rosse italiane, realizzate da Federparchi per il Mite, che ci dicono quali sono le specie più a rischio di estinzione e quindi, intervenire di conseguenza. Questa è la missione fondamentale delle aree naturali protette, il cui numero è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 50 anni. Calcolando anche le aree della rete Natura 2000 (molte esterne alle aree protette) oggi raggiungiamo il 21% di territorio protetto a terra e il 16% a mare. Un’estensione importante, ma l’Europa ci indica l’obbiettivo del 30% di territorio protetto sia a terra che a mare. Le aree protette italiane”, conclude Sammuri, “non solo contribuiscono alla conservazione della biodiversità, ma molte di esse sono anche modelli per lo sviluppo sostenibile e per la transizione ecologica e, per tanto, fondamentali per il nostro futuro”.

