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L’incredibile epopea della Brigata Maiella sbarca in Senato, la verità sul canto “Bella ciao”

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
23 Aprile 2022
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Teramo. Una storia incredibile, una  storia riscoperta, che sposta la prospettiva della narrazione sulla Resistenza proprio per la sua particolarità. Si parla della  Brigata Maiella che è stata protagonista a Roma di un incontro nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, per iniziativa del Senato che ha ospitato la presentazione del libro ‘Brigata Maiella – L’epopea dei patrioti italiani dell’8/a Armata britannica’ (Rusconi) di Marco Patricelli. Nel centenario esatto della nascita di Domenico Troilo, comandante sul campo e pluridecorato di guerra in Italia e in Polonia, ne hanno parlato l’autore, lo storico dell’Università di Roma1 Luciano Zani, il saggista e portavoce del Presidente della Repubblica Giovanni Grasso, il direttore dell’Agenzia Italia e analista politico Mario Sechi, lo storico e divulgatore Rai e Mediaset Roberto Olla.

In apertura l’attrice Lucrezia Guidone ha letto un messaggio dei figli di Domenico Troilo, Alberto e Barbara. L’incontro, col patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri per gli anniversari di rilevanza nazionale, della Regione Abruzzo e dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia (presente in sala la console Anna Kurdziel), ha fatto luce sull’esperienza singolare della formazione di patrioti che ha avuto il più lungo ciclo operativo dell’intera Campagna d’Italia, prima nel 5/o Corpo d’armata inglese e poi nel 2/o Corpo polacco del generale Wladyslaw Anders, e la sola decorata di medaglia d’oro al valor militare.

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Un’unità in uniforme britannica, scudetto col profilo della Majella, tesserino militare italiano, tricolore invece delle stellette sul bavero, inserita nei piani strategici alleati sulla Linea Gustav e sulla Linea Gotica. I primi 15 volontari del fondatore, l’avvocato socialista Ettore Troilo che per primo ottenne un credito di fiducia dagli inglesi grazie al maggiore Lionel Wigram, un ufficiale ebreo che seppe vedere negli abruzzesi la scintilla di riscatto, diventeranno presto 1.500.

La caratteristica della Maiella era l’apartitismo, tant’è che non faceva parte del Corpo volontari della libertà. Patricelli ha sottolineato che la Maiella non era una formazione partigiana ma di patrioti e che non risponde a verità che abbia cantato per prima e diffuso ‘Bella ciao’. Imbattuta sul campo di battaglia, prima a liberare numerosi paesi in Abruzzo, nelle Marche e in Emilia e a entrare a Bologna il 21 aprile 1945, la Brigata Maiella contraddiceva i miti e le strumentalizzazioni ideologiche della Resistenza e per questo venne esclusa dalla narrazione storica.

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