L’Aquila. E’ stato approvato alle 14.25 di ieri a Bruxelles, dal Parlamento europeo, dopo l’approvazione in Commissione per lo Sviluppo regionale del settembre scorso, l’emendamento riguardante il completamento del Corridoio Baltico-Adriatico che consente l’estensione all’intera dorsale Adriatico-Jonica da Ravenna fino a sud. Quindi, l’Abruzzo entra a pieno titolo nelle reti trasportistiche transeuropee TEN-T nell’ambito dell’Asse Baltico-Adriatico che, attraversa Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria ed Italia. A darne notizia è il presidente della Giunta regionale d’ Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che è stato tra i sostenitori della proposta di prolungamento delle reti creando le premesse per colmare una grave lacuna dopo circa 23 anni di attesa. “Per il raggiungimento di questo importante risultato – ha dichiarato D’Alfonso – desidero ringraziare gli europlamentari Paolucci, Toia, Giuffrida, Jakovcic, Gianni Pittella, David Sassoli e gli altri colleghi di Commissione oltre al Capo delegazione italiana presso il Comitato delle Regioni, Enzo Bianco, per il notevole impegno profuso nella direzione di modificare il Corridoio Baltico-Adriatico nel senso auspicato. E’ il tempo di elaborare progetti – ha rimarcato D’Alfonso – e di operare in sinergia per il reperimento delle risorse necessarie a rendere concreto questo passaggio chiave per la nostra programmazione legata alla connettività”. L’emendamento al Report A8-0279/2015 del relatore della Strategia della Macroregione Adritico-Jonica, l’eroparlamentare croato, Ivan Jakovcic, approvato, nel paragrafo 58, da un lato pone l’accento sull’importanza di collegare le rotte del trasporto marittimo e i porti con altre parti d’Europa, nonché sulla rilevanza delle interconnessioni con i corridoi TEN-T, dall’altro, invita i paesi partecipanti a concentrare i loro sforzi sull’attuazione dei progetti che rientrano nell’attuale rete TEN-T e di altri interventi legati alla proposta di estensione di tale rete all’Europa sud-orientale/Adriatico orientale, i quali permettono di colmare il divario in termini di reti esistente nell’area adriatico-ionica; invita pertanto i paesi interessati a identificare i progetti infrastrutturali prioritari che apportano valore aggiunto regionale ed europeo e consiglia di prestare attenzione, tra l’altro, a quanto segue: I) completamento del corridoio baltico-adriatico, II) ampliamento nord-sud del corridoio scandinavo-mediterraneo, III) creazione di un corridoio di trasporto su rotaia Alpi-Balcani occidentali, IV) migliore collegamento tra la Penisola iberica, l’Italia centrale e i Balcani occidentali, V) creazione di un collegamento su strada nell’area balcanica tra il sistema portuale e i paesi interni e di un’interconnessione con il corridoio Reno-Danubio, VI) potenziamento delle strutture portuali per un migliore collegamento delle due sponde dell’Adriatico ed elaborazione di una strategia comune da parte dei consigli di amministrazione dei porti dell’Adriatico settentrionale per garantire un approvvigionamento piu’ completo di merci di importazione all’Europa centrale.
“Non sarà un trono quello che nascerà grazie alla strategia della Macroregione Adriatico-Jonica ma un’alleanza, una collaborazione su base progettuale in funzione della quale bisognerebbe cominciare a ripensarsi in un’ottica di cittadinanza adriatica”. Lo ha detto, ieri mattina, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, in apertura del convegno “Il cammino della Macroregione Adriatico-Jonica sulle tracce dell’IPA Adriatic Cbc” che si è tenuto a bordo della Fregata Maestrale della Marina Militare. La nave, prima di concludere l’ultima campagna della sua vita operativa dopo circa trentatré anni di navigazione, è attraccata al porto di Ortona dove rimarrà fino a domenica prossima. “Una cosa è certa – ha rimarcato D’Alfonso – con la riuscita di questa collaborazione, nulla di ciò che era prima il sistema dei territori bagnato dal mare Adriatico rimarrà tal quale sia dal punto di vita della connettività terra-mare che sotto il profilo del turismo e della tutela dell’ambiente”. A fornire un importante contributo in termini di bagaglio di esperienze e di competenze nell’ottica della Macroregione, è stato il presidente della Giunta regionale delle Marche, Luca Ceriscioli. “Le Marche sono qui – ha sottolineato D’Alfonso – dal momento che sono state la prima Regione a scommetterci. Non a caso – ha proseguito – proprio il pullulare delle idee delle Università, del sistema delle imprese, dei clusters che ha saputo generare la sinergia tra Università, imprese e classi dirigenti marchigiane, ha dato luogo ai primi temi che poi hanno favorito la collaborazione di questa parte dell’Adriatico con quella dell’altra sponda. E’ interessante constatare – ha ripreso D’Alfonso – come da una vicenda distruttiva come la guerra si sia generato un progetto di questa ambizione e si sia determinata anche una certezza e cioe’ che non si può rimanere tal quali eravamo nel ‘900 rispetto alle sfide del futuro”. Il presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Luciano d’Alfonso, ricordando i numeri della Macroregione Adriatico-Jonica (9 milioni di bambini fino ai 15 anni di età, 4 milioni di studenti universitari, 37 milioni le persone in cerca di occupazione, 10 milioni gli anziani con un PIL complessivo che raggiunge quota 956 miliardi di euro e 110 mila brevetti e innovazioni), ha ribadito il concetto che “le infrastrutture sono ormai ben piu’ lunghe dei confini amministrativi: sia quelle della gomma che quelle quell’acqua e del cielo. Cosi’ come le tematiche – ha aggiunto – sono sempre piu’ complesse. Un esempio? La difesa del mare dall’aggressione delle piattaforme petrolifere ma anche le questioni legate al diritto alla salute. Per cui, ragionare in un’ottica solo regionalistica – ha detto D’Alfonso – corrisponde ad una visione miope del futuro che non tiene conto, ad esempio del fatto che le aspirazioni dei giovani come quelli del progetto Erasmus che sono i primi sostenitori di questo allargamento di frontiere. E’ per questo – ha concluso il presidente – che va ripensata l’intera offerta formativa ed educativa che ormai prescinde sia dai confini geografici che dalla collocazione dei presidi istituzionali e di Governo”. All’odierno convegno sono intervenuti anche il rappresentante dell’Ambasciatore croato in Italia, Iljia Zelalic,ed il presidente dell’Autorita’ portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti.