L’Aquila. “È ormai da tantissimo tempo in discussione il Disegno di legge in materia di disciplina dell’attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi, eppure la regolamentazione dell’attività di lobbying è un’esigenza fortemente avvertita, anche (ma non soltanto) allo scopo di rendere i processi pubblici decisionali più trasparenti e inclusivi”
Queste le parole di Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia che continua “È errore comune riferire il fenomeno solo alle grandi aziende, agli interessi privati, a chi dispone di risorse economiche consistenti. In realtà, grazie all’attività di lobbying, i decisori pubblici entrano anche in contatto con le istanze, le esperienze, le conoscenze, i punti di vista espressi dalle organizzazioni non governative, dagli enti del Terzo settore, dalle associazioni territoriali, dalle fondazioni. Una moltitudine di soggetti che rappresentano categorie in difficoltà o marginalizzate, conducono battaglie cruciali per l’avanzamento culturale e sociale del Paese.
E i decisori pubblici devono poter conoscere e valutare gli interessi in gioco e i punti di vista prima di compiere ogni scelta, perché soltanto ascoltando tutte le istanze e riconoscendo tutti gli interessi in gioco è possibile assumere decisioni adeguate. È essenziale, però, che il testo di legge chiarisca senza ambiguità cosa sia lecito fare dinanzi a una normativa sul traffico di influenze illecite (introdotta nel 2012) e cosa invece sia punibile.
A fronte dei molti aspetti positivi, il disegno di legge ancora in discussione presenta diverse criticità, che richiedono interventi di modifica ed emendamenti. Occorre trovare il giusto punto di bilanciamento tra esigenze di protezione delle fragilità e altre libertà fondamentali garantite ai cittadini dalla Carta costituzionale ed esigenza di presentare istanze e perorare supporto innanzi ai decisori pubblici.
È fondamentale, cioè, evitare che vi siano rapporti di interesse e legami non del tutto trasparenti tra aree politiche e particolari gruppi di interesse. La scarsa trasparenza alla base delle determinazioni politiche mina sempre la fiducia nelle Istituzioni e contribuisce ad accrescere il disagio dei cittadini, già provati dalla prolungata crisi economica e sociale.
Su questa idea, nei giorni scorsi Meritocrazia Italia ha sottoposto all’attenzione delle Istituzioni alcune proposte di modifica del disegno di legge in discussione.
In particolare ha reputato essenziale:
– affidare maggiore precisione alle definizioni, che consentano di meglio identificare gli attori coinvolti e di meglio circoscrivere l’ambito di applicazione del provvedimento normativo;
– individuare secondo diversi criteri i soggetti esclusi dal registro;
– puntare a una maggiore riservatezza su alcune questioni e alcuni temi oggetto di lobbying (si pensi alle spese militari, alla ricerca scientifica o a eventuali situazioni di disagio o difficoltà particolari);
– prevedere sanzioni realmente efficaci e con utile effetto di deterrenza”.