L’Aquila. Si celebra oggi, come il 22 aprile di ogni anno, la Giornata Mondiale della Terra, manifestazione internazionale indetta per festeggiare il Pianeta e la sua straordinaria bellezza e promuoverne la salvaguardia.
Nata nel 1970 negli Stati Uniti, negli anni è riuscita a mobilitare oltre un miliardo di persone nei 193 Paesi dell’Onu coinvolti e rappresenta ancora oggi un’occasione per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali e per valutare le tante problematiche che minacciano la biodiversità.
Il WWF Abruzzo celebra la Giornata della Terra con le Oasi e le altre aree protette regionali dove opera. Orsi, lupi, nibbi, fratini, rospi, testuggini. Nelle Oasi del WWF e nelle aree protette regionali si lavora ogni giorno per la conservazione di questo prezioso patrimonio, per la sua tutela, ma anche per promuoverne la conoscenza attraverso percorsi di educazione ambientale e di accoglienza ai visitatori.
Ancora troppe sono le minacce alle quali la biodiversità abruzzese è esposta, le aree protette, soprattutto le piccole Riserve regionali, hanno bisogno di una politica di rilancio e di maggiore attenzione, ma è innegabile che la rete delle aree protette abruzzesi ha permesso di conservare molte specie animali che oggi costituiscono il vanto della nostra Regione.
Sono sei le Oasi WWF presenti in Abruzzo: Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi, Calanchi di Atri, Lago di Penne, Cascate del Verde a Borrello, Lago di Serranella nei Comuni di Casoli, Altino e Sant’Eusanio del Sangro, Fosso Giardino a Martinsicuro. Le prime cinque sono anche Riserve Naturali Regionali. Il WWF collabora inoltre nella gestione di altre aree protette: le Riserve Naturali Regionali di Marina di Vasto, quelle di Punta dell’Acquabella e di Ripari di Giobbe a Ortona, i Parchi territoriali attrezzati di Fiume Fiumetto a Colledara e del Parco dell’Annunziata a Orsogna, l’Oasi del Fratino a Giulianova e la Spiaggia del Fratino ad Alba Adriatica.
Francesco Vincenzi, Presidente ANBI
“MA CHE FINE HA FATTO LA LEGGE CONTRO IL CONSUMO INDISCRIMINATO DI SUOLO?”
“In occasione della Giornata della Terra, torniamo a chiedere, come ormai da troppi anni: che fine ha fatto la legge contro il consumo indiscriminato di suolo, dispersa nei meandri parlamentari? E’ bene ricordare che in Italia continuiamo a cementificare o abbandonare 14 ettari al giorno, aumentando le difficoltà di un territorio già fragile, dove il 94% dei comuni è ormai toccato dal rischio idrogeologico”: è pressochè un mantra, quanto ricorda anche oggi Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
Intanto, arriva dal pugliese Gargano la “best practice” resa nota dall’ANBI in occasione dell’odierna Giornata della Terra.
Con il progetto “Gargano Green Community”, il locale Consorzio di bonifica montana si pone l’obbiettivo di guidare la transizione dell’economia territoriale verso la sostenibilità, valorizzando tradizione, cultura ed economia circolare.
Le amministrazioni e le aziende aderenti alla “Green Community” lavoreranno su progetti utili a rendere maggiormente fruibile ed attrattivo il territorio, puntando a nuove forme di turismo naturalistico attraverso la promozione della mobilità ecocompatibile, promuovendo il benessere e la salute, grazie ad un migliore habitat, in cui vivere.
“Forti dei principi di autogoverno e sussidiarietà – commenta il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano – i Consorzi di bonifica ed irrigazione si confermano elementi, propulsori di un nuovo modello di sviluppo, che abbia il territorio al centro, superando l’evidente schizofrenia di una società, dove alle affermazioni di principio non seguono azioni coerenti. La gestione del suolo abbisogna di una visione politica di medio-lungo termine, difficile a trovarsi nell’Italia contemporanea.”
“Il nostro, infatti, è un progetto strategico, che vogliamo presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla Regione Puglia, affinché ne garantiscano la continuità anche negli anni a venire – evidenzia Michele Palmieri, Presidente del Consorzio di bonifica montana del Gargano – Partendo da storia e tradizioni contadine, legate alla sostenibilità delle produzioni locali, al riciclo ed al riuso dei materiali, vogliamo proiettarci nel futuro, coinvolgendo l’intera comunità garganica in nuovi modelli di consumo e compatibilità ambientale. La creazione di una comunità di cittadini responsabili è la nuova sfida da aggiungere ai progetti ambientali, puntando soprattutto sui giovani, che saranno protagonisti in iniziative di cittadinanza attiva con un’attenzione particolare per le aree interne.”