L’Aquila. L’imprenditore abruzzese Carlo Toto vende la sua RailOne alla Compagnia Ferroviaria Italiana (Cfi) per di 8,6 milioni di euro. Era il 2005 quando Toto fondò la società ferroviaria dando inizio al grande sogno fiutando le potenzialità offerte dalla liberalizzazione delle Ferrovie. Ora invece, a dieci anni di distanza, è Cfi a diventare il “primo operatore completamente privato nel mercato di riferimento”. RailOne produce un fatturato di 7,5 milioni di euro, che porterà quello di Compagnia Ferroviaria Italiana per il 2015 a 36,7 milioni. La società prevede che il fatturato del 2017 raggiungerà i 47,5 milioni di euro, con un ebitda di 3,6 milioni. Dopo l’integrazione di RailOne, il parco rotabile comprenderà 14 locomotori e 650 carri con un personale di 136 unità. RailOne porta con sé la licenza di trasporto ferroviario, viaggiatori e merci, e di un certificato di sicurezza per il trasporto merci, anche pericolose, che le consentono di operare su una rete di oltre 7.000 Km sulle principali direttrici: la dorsale adriatica e tirrenica, da Chiasso all’estremo sud, e numerose trasversali del Nord e Centro Italia. Il progetto della società ferroviaria si ferma con la stessa livrea della ex compagnia aerea AirOne (venduta da Toto per 450 milioni alla ex Alitalia) subisce uno stop. In Abruzzo i locomotori gialloblu si erano visti lungo l’Adriatica ed erano attesi all’interporto di Manoppello e a Bussi dove Toto ha presentato il progetto di reindustrializzazione con l’attivazione di un centro di manutenzione ferroviario.
Foto. Ferrovie.it