Francavilla al Mare. Ogni disciplina artistica è frutto di vera passione che, come un’aquila, prende il volo verso le alte vette, per raggiungere se stessi, perché è proprio attraverso le nostre capacità espressive che ci mettiamo alla prova, con il fine di conoscere sempre più le abilità che ci appartengono. In altre parole, ogni qual volta che ci sottoponiamo in esame, non facciamo altro che rincorrere noi stessi per dirci cosa abbiamo capito di nuovo sulla nostra forza motrice. La trentunenne Elena D’Amario, è una ballerina abruzzese di elevata trasmissibilità emozionale e, attraverso la sua leggiadra eleganza, estroietta flussi energici che si avvolgono nell’abbraccio della vita. La sua pulsione artistica, fortemente sentita attraverso il ballo, le ha offerto grandi opportunità professionali sia nell’ambito televisivo, sia sul social Instagram dove è divenuta un’ottima influencer.
Attraverso le sue sensazionali doti, dovute dai suoi costanti studi di formazione, è stata una pregevole presenza nel talent di “Amici” di Maria De Filippi. Inoltre, nel 2008, ha debuttato in tv con “Il ballo delle debuttanti”, condotto da Rita Dalla Chiesa, vincendolo per meritocrazia. Grazie alla sua tenacia, con la sua arte è riuscita ad arrivare oltre i confini nazionali, raggiungendo New York e protraendo anche lì le sue attività. A febbraio 2022 è divenuta una delle protagoniste della serata cover di Sanremo, omaggiandosi del pregevole palco Ariston insieme alla sua amica Elisa, travolgendo bensì, l’intero pubblico in una coreografia unica data dai passi di danza che si connettevano come flussi angelici sull’esibizione canora di Elisa. Possiamo quindi tradurne la sua essenza romanticandone la visione dei suoi volteggi creativi che, areati e sconfinati d’amore, muovono la danza dei colori e fluttuano nel cielo che, maestro d’infinito, osserva dall’alto i passi di un’anima allegra, liberandosi con l’estro del ballo e infondendo emozioni variopinte, armoniche e flautate del buon sentimento di pace.
Ed è allora che il tempo diviene un palco teatrale dove a debuttare è proprio l’emozione vestita in un corpo danzante e, poiché flessibile nell’eleganza dei movimenti, travolge gli spettatori nella conduzione delle armonie. “Salto” è il suo primo libro che la vede scrittrice delle sue implacabili emozioni, dove il potere della danza diviene osservazione della sua anima, introiettandone il beneficio di appagamento su di una disciplina che incentra la rappresentazione di se stessa. È un ‘libro-ritratto’ dove è la sua sensibilità a condurci in una lettura travolgente percorrendone queste preziose analisi: “Quante ragazze hanno un sogno, ma non sanno inseguirlo? Quante donne hanno un rapporto pessimo con il loro corpo, e non sanno accettarlo? Quante persone passano la vita a lamentarsi, senza mai provare a cambiare? La mia storia non è una storia più bella o più brutta di altre. Non ho niente da insegnare, non sono un modello da copiare. Ma ho voglia di raccontare. Per dire a chi pensa di non farcela, che ce la può fare. A chi pensa di non essere abbastanza, che lo è. A chi crede che tutto gli sia dovuto, che nessuno ti regala niente. A chi non ama il suo corpo, che è il nostro alleato più prezioso. E a chi pensa che basti il talento: no, non basta per niente. Puoi arrivare primo, anche se non sei il più bravo. Dietro a ogni sogno c’è tanta fatica, ma ne vale sempre la pena”.
Si tratta di un incipit che l’artista offre ai lettori e che approfondendone i contenuti fa smuovere un universo interiore e dona molte più risposte che domande. Perché è proprio per i nostri sogni e per le nostre propensioni che dobbiamo lottare, ma al contempo dobbiamo motivarci con del sano buon senso poiché, come sostiene Elena D’Amario, nulla ci è dovuto e nessuno ci regala “trofei” se non ci appartengono veramente. Tutto accade per un motivo ben preciso e degno di grande significato. La sua arte ce lo dimostra appieno, ma anche il suo costante impegno, che sprigiona come un vulcano in eruzione, è motivo del suo grande slancio professionale. Dunque non basta essere bravi, ma conta sapersi fare spazio e condurre le passioni più grandi in direzioni ben determinate, focalizzandone l’obiettivo e dando vita alla realizzazione dei sogni. Leggendo la sua opera letteraria scopriremo meglio noi stessi e approfondiremo il concetto di fiducia che riusciamo a dare alla nostra identità. Lei con molta trasparenza ha mostrato nel volume la sua incessante tenacia e la sua intensa sensibilità, esprimendo il concetto di danza come nucleo terapeutico perché ogni passione saggiamente nutrita è come una pianta che cresce con delle sane radici, forti e sicure proprio come quei sogni divenuti realtà.