
Mosciano. “Ci dispiace aver letto sui giornali che il Gruppo Immedya, azienda in cui lavoriamo, avrebbe avuto un comportamento “non solo discriminatorio, ma addirittura persecutorio nei confronti di alcune lavoratrici” (dal comunicato della Filcams Cgil territoriale).
Non è nostra intenzione certamente entrare nella materia specifica, ma non siamo assolutamente d’accordo nel vedere dipinta in questo modo l’immagine di una realtà aziendale nella quale invece le donne rappresentano da sempre un punto di forza anche con importanti ruoli di coordinamento e di gestione.
L’azienda in cui lavoriamo è fatta di persone, donne e uomini che ogni giorno si impegnano con rispetto reciproco, completa autonomia, flessibilità e responsabilità.
La gestione dell’equilibrio tra le nostre vite private e il lavoro è supportata da dialogo e intelligenza reciproca, poiché siamo professionisti che conciliano anche l’essere madri, padri, figli, zii, fratelli, umani e imperfetti.
Con questa lettera ci discostiamo quindi dal ritratto di insensibilità e vogliamo sostenere una realtà aziendale che abbiamo contribuito a costruire nel tempo con impegno, cura e passione”.
Firmano i dipendenti del Gruppo Immedya:
Mariantonietta Candelori
Martino Candelori
Silvia Cannita
Loris Castorani
Alessandro Catini
Stefano Cognata
Simona D’Antonio
Michela Di Eleuterio
Mariangela Di Giovanni
Pierluigi Di Meco
Ivan Di Simone
Monia Donati
Antonello Dulcamara
Marcello D’Urso
Stefano Ilario
Daniela Magnacca
Danilo Palazzese
Maria Grazia Palladino
Sabrina Salvemini
Pierluigi Testa
Simone Verrocchio
Francesco Viola
Licenziamento lavoratrice denunciato dal sindacato, Immedya: “Contestazione infondata”


