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Pista ciclabile contestata a Lanciano, Ascom Abruzzo parte con la quarta petizione

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
10 Marzo 2022
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Lanciano. Ascom Abruzzo riparte con una quarta petizione a favore dello smantellamento della pista ciclabile, un progetto che da sempre è stato fonte di problematiche per commercianti e cittadini.

Ci ritroviamo a dover fare una quarta petizione poiché le tre precedenti istanze, nonostante le numerose adesioni, non sono mai state prese in considerazione dall’ex amministrazione, un fatto inammissibile se consideriamo che le petizioni sono una forma di espressione popolare e la loro mancata presa in considerazione è un’evidente mancanza di rispetto verso tutta la cittadinanza.

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Un progetto quello della pista ciclabile nato nel 2016 ma che già da subito ha dato vita a numerosi incidenti e disagi per il commercio locale e la cittadinanza.

Dopo appena pochi mesi dalla sua messa in atto, a seguito di un esposto della nostra associazione, la polizia municipale nel Maggio del 2017 aveva stabilito che si trattava di un progetto fuori norma, in cui manca una normativa che sarebbe dovuta essere regolamentata dal comune ma che non era mai stata attuata.

Più precisamente dichiarava una “mancanza di segnaletica stradale e regole riguardo alla pista ciclabile. L’unica segnaletica presente ha una simbologia errata ed è posta in un luogo che crea confusione sulla destinazione dello stesso. La mancata regolamentazione ha comportato non solo un maggior rischio di incidenti ma anche, in caso di sinistro, l’impossibilità di sanzionare eventuali violazioni delle norme stradali nel tratto di via del
mare.”

Ma non solo, dalla disamina si evince che “le ripetute segnalazioni di ”cattivo” utilizzo della pista ciclabile e i diversi sinistri già verificatisi, stanno lì a dimostrare proprio che quel tipo di ostacolo, ossia l’ elemento di spartitraffico, può concretamente creare incertezza da quale lato transitare.” In aggiunta “le numerose interruzioni dello spartitraffico creano una situazione di criticità della strada data dalla presenza di un ostacolo sulla carreggiata che, soprattutto in orario notturno o e di poca visibilità rischia di essere urtato o sormontato dai veicoli, con ovvie conseguenze di danno a cose o a persone”.

Ricordiamo a tal proposito che Via del Mare è un percorso di 860metri e presenta almeno 30 intersezioni, un tratto di strada quindi che già solo a livello strutturale non era idoneo ad un progetto di pista ciclabile. Infine si evidenzia come il progetto in questione risulta non a norma anche sul piano progettuale.
Viene affermato infatti che “secondo l’art 6, comma 2, lett. (a) del DM 30.11.1999, n. 557, una pista ciclabile dovrebbe essere a doppio senso dì marcia e fisicamente separata da quella relativa ai veicoli a motore ed ai pedoni. Per questo articolo non è consentita la realizzazione di piste ciclabili a doppio senso di marcia con corsie ubicate entrambe sullo stesso lato della piattaforma stradale.”

 

Nonostante si fosse, quindi, evidenziato la pericolosità di un progetto non a norma, l’ex amministrazione guidata dal sindaco Pupillo, non ha mai preso provvedimenti. Un’amministrazione rimasta a braccia conserte anche nel 2019, dopo che il caso era stato portato sempre da Ascom Abruzzo dinanzi al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il
quale aveva invitato l’allora amministrazione a valutare la chiusura della pista ciclabile a seguito delle criticità e problemi di sicurezza che si evincevano nell’esposto.
Il progetto della pista ciclabile dunque presenta una struttura non a norma di legge, una mancanza di regolamentazione e l’esigua segnaletica attualmente presente risulta errata.
Non sorprende quindi che, sin dalla sua messa in atto, questo progetto ha creato disagi e nei peggiori dei casi incidenti, problematiche che non sussistevano in passato.
Inoltre ricordiamo che l’obbiettivo del progetto, tale per cui sono stati elargiti i fondi, era finalizzato a “elevare il grado di attrattiva turistica…e la valorizzazione delle risorse del
territorio”. Alla luce dei fatti è evidente che siamo ben lontani dall’aver creato un elemento di attrattiva turistica né tantomeno c’è stata una valorizzazione del territorio, ma si è creato solo un malessere per tutta la cittadinanza, un impoverimento del tessuto commerciale della zona e un costante rischio per automobilisti e ciclisti che attraversano via del Mare. Ci troviamo insomma davanti all’ ennesimo esempio in cui un’ingente spesa pubblica, quasi 1 milione di euro, viene spesa per un progetto che ha creato più danni che benefici, un progetto che dimostra non solo scarsa competenza dell’ex amministrazione ma anche una mancanza di rispetto verso tutta la cittadinanza nello sprecare fondi che potevano essere usati per riqualificare seriamente la città.

Per questo motivo l’Ascom Abruzzo a suo tempo ha segnalato alla Corte dei Conti lo spesa di questo milione di euro, la quale probabilmente provvederà a far sì che questo
sperpero di soldi venga ripagato dagli ex amministratori. Pertanto noi di Ascom Abruzzo, da sempre al fianco di commercianti e cittadini, chiediamo all’attuale amministrazione di prendere atto delle problematiche che da anni incombono su via del Mare e porre rimedio a una situazione che non è più sostenibile.

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