Pescara. Fermano le attività i pescatori contro il caro gasolio. L’annuncio è di Francesco Scordella, presidente dell’associazione armatori Pescara da cui è nata l’idea dello sciopero dalla pesca.
“Le barche non usciranno per la pesca da dopo la mezzanotte di domenica per protesta contro l’aumento del costo del gasolio che è la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, aggiunge Scordella, “il carburante è sempre in aumento.
“Ora è scoppiata la guerra, ma ci sono davvero tanti altri problemi per noi”, rimarca il pescatore. Noi lavoravamo, dall’inizio della pandemia, con il gasolio a 30 centesimi. Piano piano il costo è aumentato arrivando a 1 euro e 10, oggi. Ora le barche più grandi in mare consumano 2.500 euro al giorno rispetto alle mille di prima. Nessuno va in mare da questa notte”.
Scordella ha chiarito che venerdì, sabato e domenica i pescatori non lavorano, c’è il fermo. “La domenica dopo mezzanotte possiamo andare in mare, ma questa volta no. Tutte le marinerie staranno ferme. Per dare un segnale forte martedì riconsegneremo i documenti delle imprese che non possono lavorare alle Capitanerie di porto”.
La decisione è stata presa nel corso dell’incontro degli armatori sabato mattina riuniti a Civitanova Marche, a detta di Scordella era presente alla riunione l’80 per cento della marineria italiana.