L’Aquila. La campagna vaccinale prosegue con la somministrazione della quarta dose alle persone ‘fragili’ over 12. Si parla di circa 900mila persone in Italia. Si tratta di persone che abbiano già ricevuto le tre dosi di ordinanza da almeno 4 mesi (120 giorni) e che si trovano in condizioni di immunodepressione. Queste persone, da martedì 1 marzo, verranno convocate dalle Ausl di appartenenza.
Queste le condizioni patologiche per le quali è prevista la quarta dose, trascorsi 120 giorni dalla somministrazione della terza:
• trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
• trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
• attesa di trapianto d’organo;
• terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico antigenico (cellule CART);
• patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
• immunodeficienze primitive (es. sindrome di Di George, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
• immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
• dialisi e insufficienza renale cronica grave;
• pregressa splenectomia;
• sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) con conta dei linfociti T CD4+ 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.
Per quanto riguarda la popolazione generale, invece, già il 18 gennaio la European medicines agency (Ema) aveva chiarito che, al momento, non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per raccomandare o meno la quarta dose di vaccino. Qualora i dati dimostrassero la necessità di un richiamo annuale, è verosimile che la priorità sarà data alle persone anziane e fragili, sia perché più esposte al rischio di malattia severa, sia perché sono state le prime a ricevere la dose booster.
Gli ultimi dati del Centers for disease control and prevention e della UK Health security agency confermano la posizione dell’Ema: l’efficacia di tre dosi di vaccino nei confronti della malattia severa, nonostante un lento declino, rimane elevata (75% circa dopo 3-4 mesi). In ogni caso, al di là delle evidenze scientifiche, un ulteriore richiamo per la popolazione generale o per specifiche categorie a rischio dovrà comunque essere preventivamente autorizzato dalle autorità regolatorie.