C’è stato un tempo in cui il calcio abruzzese era sulle prime pagine dei giornali di tutta Italia. E quel periodo non è poi così lontano. Parliamo della stagione 2011-12, quando in Serie B il Pescara Calcio si rendeva protagonista di una delle più belle cavalcate di sempre nella serie cadetta con un’annata strepitosa in quanto a spettacolo offerto in campo e, soprattutto, per i tanti goal messi a segno. Vincitore di quel torneo di Serie B, il Pescara aveva in Zdenek Zeman il grande artefice di quel piccolo miracolo sportivo che racconteremo di seguito.
Un trio talentuoso: Immobile, Insigne e Verratti
Oggi il Pescara, che milita in Serie C, si trova lontano dalla promozione in serie cadetta, per la quale nel suo gruppo le grandi favorite dalle quote calcio di inizio febbraio 2022 sono il Modena e la Reggiana. All’inizio di quell’annata di Serie B, invece, l’emozione di poter avere in panchina un tecnico come il ceco, che aveva allenato Lazio e Roma e puntava sempre ad attaccare e a offrire uno show calcistico di livello, aveva motivato tantissimo la piazza pescarese. Il boemo creò una squadra solidissima basandosi sul talento di vari calciatori per far sì che, in quella stagione il Pescara potesse giocarsi al meglio la promozione con Torino, Verona e Brescia. I principali fornitori di talento e fosforo nella rosa biancoazzurra erano tre ragazzi italiani di circa vent’anni, ossia gli attaccanti campani Ciro Immobile e Lorenzo Insigne e il centrocampista Marco Verratti, pescarese di nascita e cresciuto nel vivaio della squadra del capoluogo abruzzese. Questi tre rappresentarono le colonne della squadra di Zeman, che sulle ali del 4-3-3, il suo modulo preferito, iniziò fin da subito a stupire tutti per la sua facilità nell’andare in goal in ogni modo. Le geometrie di Verratti si unirono alla capacità di saltare l’uomo di Insigne e alle abilità sotto porta di Immobile, e i tre diedero vita a un sogno che dopo vari mesi divenne realtà. Quel Pescara si proclamò campione della Serie B a pari punti col Torino (83), ma segnando ben 90 reti, cifra che ancora oggi resiste come attuale record del campionato cadetto.
Impresa storica di Zeman
Tutto sembrava essere tornato a venti anni prima, ossia all’epoca in cui al Foggia il tecnico boemo aveva creato la leggenda di Zemanlandia, quel parco giochi calcistico che aveva fatto sognare un’intera città. Se al Pescara i già citata Insigne, Immobile e Verratti avevano assunto il ruolo di grandi protagonisti, al Foggia era toccato precedentemente agli attaccanti Giuseppe Signori, Francesco Baiano e Roberto Rambaudi. La favola del Foggia durò più tempo in Serie A di quella della squadra abruzzese, la quale l’annata seguente alla promozione non riuscì a reggere l’urto della massima serie e soprattutto l’addio di Zeman, tornato ad allenare la Roma dopo quindici anni. Tuttavia, lo spettacolo offerto dal boemo nella storica stagione 2011-12 resterà sempre impresso nella memoria dei tifosi, dei calciatori e dello stesso allenatore, il quale aveva scolpito in maniera indelebile e a caratteri cubitali il suo nome nella storia di una piazza che oggi milita in Serie C e spera di poter tornare quanto prima nel calcio che conta.