L’Aquila. Un’Italia del 2022 che si avvicina al decimo forum mondiale dell’acqua, come territorio garante del dialogo e dello scambio. A tal proposito, il presidente nazionale di Archeoclub D’Italia Rosario Santanastasio ha sottolineato: “Attenzione perché il Forum Mondiale dell’Acqua in Italia potrà invece essere una grande opportunità”, affinché secondo il parere del presidente nazionale di Archeoclub si possano risolvere le “problematiche che si trascinano da decenni. L’Italia può rappresentare quella nazione in grado di mettere al tavolo del dialogo tutti e rilanciare il tema della valorizzazione vera, reale della risorsa acqua. E ci sono tutte le condizioni per arrivare ad una carta storica. Noi non possiamo lasciare alle spalle la nostra storia e accantonarla. L’Italia è storia”.
“Non dimentichiamo la cultura dell’antica Roma con i suoi importanti sistemi idrici, gli Acquedotti Romani sparsi per il mondo. L’Italia è nella storia anche la Nazione delle soluzioni pratiche”, prosegue la Santanastasio, “come quelle indicate da Leonardo Da Vinci. L’Italia è l’unico territorio al Mondo che per la prima volta vide insieme un dialogo religioso negli anni ’80. Dunque il nostro Paese invece può essere garante anche di quelle Nazioni dove l’acqua scarseggia. Il nostro Paese può essere garante di un’opportunità di dialogo storica e senza precedenti. E’ un momento storico per il nostro Paese. Alla fine di un iter durato quasi tre anni, il Parlamento ha approvato in via definitiva la Proposta di legge costituzionale davvero storica. Certo bisognerebbe ricordare che proprio in Italia leggi a tutela del Patrimonio Ambientale e Culturale esistevano già. Il provvedimento modifica l’articolo 9 della Carta. Dunque la Repubblica tutela “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
“Ora però sarà sempre più centrale il concetto di sviluppo sostenibile. Lo stesso Patrimonio Ambientale è Patrimonio Culturale. L’Italia è quella Nazione che ha siti in grado di unire epoche diverse, culture diverse e aspetti ambientali e culturali diversi. Pensiamo ad esempio al patrimonio archeologico sommerso. Ecco l’Italia è stata ed è ancora oggi un modello innovativo anche in questo, grazie alle Aree Marine Protette, ai Parchi Archeologici marini, alla tutela dei fiumi. Dunque l’Italia è quel Paese – territorio del giusto equilibro per dialogare sull’acqua come risorsa geologica a tutela dell’identità culturale e della vita. Di certo il Forum Mondiale dell’Acqua 2024 in qualche parte del Mondo lo si farà. Non sarebbe meglio averlo in Italia in modo tale da essere garanti di dialogo? E non sarebbe un’opportunità per leggere le sfide del dopo – emergenza? Sfide di carattere ambientale, economico e sociale!”, ha concluso il presidente nazionale di Archeoclub D’Italia.
L’inclusione resta l’obiettivo del progetto, che vede la candidatura dell’Italia come sede del decimo forum sul tema: “L’inclusione di tutte le posizioni e il dialogo, la piattaforma per consentire a tutti di scambiare idee e di costruire insieme il nostro futuro è sicuramente il centro della proposta italiana. Dunque l’idea di non avere un forum o un contro forum ma di avere un posto in cui tutti parlano è l’aspetto principale che abbiamo voluto sottolineare nella nostra proposta. E’ ovvio che solo”, ha affermato Emilio Ciarlo, Responsabile Ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione dell’Agenzia Italiana Cooperazione e Sviluppo, “e solo facendo incontrare il mondo del lavoro con il mondo più preoccupato delle difficoltà che si hanno quando si parla di acqua, di scarsità di accesso all’acqua, dunque solo mettendo insieme queste realtà possiamo far fare un passo in avanti per ridare centralità all’acqua come tema nell’agenda internazionale”.