L’Aquila. “Con un voto a dir poco vergognoso il Senato della Repubblica boccia l’emendamento al Decreto ristori che avrebbe dovuto pagare un indennizzo ai medici colpiti dal Covid e ai famigliari dei 369 medici che dall’inizio della pandemia hanno perso, perché in prima linea, la vita uccisi dal virus. Un’ennesima beffa per chi era in prima fila da solo quando nulla si sapeva del virus, senza dispositivi di protezione, senza informazioni”.
Lo dice Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano che, appellandosi al governo, tra i primi si è mosso per ispirare il decreto legge 221/21 e si sta battendo anche per i sanitari che, afferma, “hanno riportato una grave invalidità permanente, del tutto ignorati dallo Stato”.
“Da oltre un anno – prosegue Rossi – destra e sinistra, che a inutili parole hanno elogiato l’eroismo e chiamato eroi i medici caduti sul campo, si palleggiano un provvedimento che è a dir poco doveroso. Servirebbe a riconoscere un ristoro a quei medici che hanno riportato danni permanenti e alle famiglie di quei medici che, soprattutto durante la prima parte della pandemia, quando mancava tutto, anche la conoscenza di come affrontare il virus, sono morti per il loro spirito di abnegazione e di servizio, cercando di limitare gli effetti della pandemia”.
L’emendamento della senatrice Maria Cristina Cantù della Lega “è stato trasformato in un ordine del giorno che rinvia ancora una volta ogni decisione e passa la palla al Governo. Peraltro, ricordiamo che anche il Consiglio Regionale della Lombardia, di recente e in maniera bipartisan, aveva invitato il Governo in questo senso. È proprio al Governo che ci vogliamo appellare – conclude il presidente dell’Ordine – affinché sia al più presto riconosciuto ai medici e ai loro famigliari quanto dovuto”.