Atessa. Il consigliere comunale di Atessa Carmine Fioriti alza la voce sull’attuale situazione politica della città teatina: “La situazione politica atessana, a circa quattro mesi dalle elezioni che rinnoveranno il consiglio comunale con una nuova maggioranza, sembra essere del tutto ingarbugliata, ma è, invece, una delle più semplici e chiare che, proprio per queste caratteristiche, si cerca di annebbiarla nel vano ed inutile tentativo di far apparire quello che non è possibile fare neppure con i miracoli. In proposito, mi sento di dover dire la mia, seppur a titolo personale, in quanto non interessato a future candidature, pur rimanendo attivo nel settore politico. Sfugge ai più quello che sta succedendo in Atessa a livello politico. Nei comunicati di botta e risposta alle prese di posizioni di alcuni, l’unico elemento certo che emerge in maniera inequivocabile è il “comune denominatore“ dell’essere tutti contro Borrelli, non contro la sua persona, ovviamente, ma contro la sua politica. Sfugge questo importante particolare poiché, oggi, grazie infatti, alla sua politica, destra, sinistra e centro si sono messi “assieme” (non uniti), per un fronte unico che si cementifica nella nuova visione politica da proporre alla cittadinanza. Non più un candidato sindaco che attragga con il suo nome e basta, ma una squadra intera, con nomi e cognomi di assessori e di consiglieri, ognuno con una propria delega su materie e su settori decisivi ed importanti”.
“In sintesi ed in pratica”, prosegue Fioriti, “il sindaco perde quella caratteristica di “Podestà”, per assurgere ad un ruolo più confacente alla sua funzione democratica, quello di “Primus Inter Pares’”, un coordinatore-mediatore che, insieme alla sua giunta ed ai suoi consiglieri, è un tutt’uno nell’amministrare la città, Atessa in particolare. L’altro elemento peculiare che spinge a dover stare assieme (non ad unirsi) è il programma. Un programma non da mille ed una notte, ma chiaro, pratico, comprensibile da tutti, assolutamente rispondente alla realtà ed ai bisogni del paese , non come ha fatto la “minoranza“ che governa il Comune, facendo passare, tuttora, lavori di manutenzione neppure straordinari, come opere faraoniche da tramandare ai posteri. Basti pensare soltanto a quel numero impressionante di parchi che dicono di aver realizzato e che trattasi, in sostanza, all’80% dei casi, di qualche albero con una panchina, alcuni dei quali, peraltro, con intestazioni che dovrebbero tramandare alle future generazioni messaggi significativi, ma che, di fatto, per il ristretto uso non ottemperano verso questa direzione, vanificando così ogni buona intenzione. Tutto questo per non parlare dei marciapiedi ondulanti e delle opere di sistemazione necessarie per la sicurezza del paese e che vanno, quindi, volenti o nolenti, realizzati per forza e non per decisione strategica. Ecco, questa è la sintesi di quello che si sta formando in Atessa per poter affrontare le elezioni amministrative: destra e sinistra, movimenti indipendenti, autonomi e cittadini si sono “messi assieme“ (insieme) per fare fronte comune contro la riproposizione della politica di Borrelli, aggregati dalla scelta comune dei soggetti e da un programma condiviso e fattibile”.
“Certo, potranno esserci tentativi di personalismi naturali, desideri da soddisfare e quant’altro; ma il tutto, se fatto nell’interesse della squadra e del paese, troverà idonea sistemazione nell’alveo delle linee guida che si vanno ad approntare, senza alcuna possibilità di deflagrazione, come avvenuto nel gruppo di maggioranza che governa la città, divenuto minoritario in un batter d’ali.Su questa strada potranno includersi tutti coloro che, apparentemente, oggi, sembrano essere distanti, ma che hanno identica visione politica, comune avversario, stessi interessi e, pertanto, mediante una corretta, aperta e spontanea discussione “in famiglia”, si potranno determinare le premesse per completare l’insieme del nuovo futuro atessano . Tutto con rispetto, riconoscenza e gratitudine verso coloro che da otto e più lustri si sono dedicati alla vita del paese, sacrificandosi per esso e lasciando tracce significative e tangibili della propria opera e di cui tutti oggi possono giovarsi. Non uniti, quindi, perché già fallito questo tentativo, ma insieme per il bene di Atessa e del suo territorio. Non più un podestà, ma una squadra efficiente.
Non più una redazione giornalistica, ma un consiglio di assessori e consiglieri permanenti. Non più l’isolamento delle contrade ma un assessore specifico loro dedicato. Non più uffici di risposta ai comunicati, ma opere pratiche per il bene della cittadinanza. E soprattutto non più odio ( che hanno versato a piene mani, accusando, poi, gli altri ad averlo fatto), ma contrapposizione dialettica leale sulle tematiche importanti che interessano tutti i cittadini. Non strumentalizzazioni di fatti, ma verità e consapevolezza degli impegni con riconoscimento degli errori, qualora commessi”, conclude il consigliere di Atessa.