Assergi (AQ). Borexino si è recentemente concluso portando a casa risultati scientifici di primissimo livello, ben oltre quanto era stato ipotizzato in fase di progettazione. Un successo arrivato soprattutto grazie al lavoro dei ricercatori e degli scienziati coinvolti nel progetto e alla radiopurezza dell’apparato sperimentale.
Avviato nel 2007 presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, l’esperimento è stato progettato allo scopo di studiare i neutrini solari a bassa energia.
I neutrini sono particelle prodotte dalle reazioni nucleari che avvengono all’interno del sole. A differenza delle altre particelle, i neutrini filtrano dal centro del Sole e raggiungono la Terra dopo soli otto minuti dalla loro generazione, viaggiando ad una velocità molto vicina a quella della luce.
Da questi principi è emersa la grande importanza dello studio dei neutrini solari come sonda diretta per conoscere ciò che avviene all’interno del Sole.
Grazie a Borexino oggi l’uomo possiede una conoscenza molto più profonda sul funzionamento del Sole. Sono state di fatto confermate le due principali reazioni di fusione delle stelle e si è assistito alla prima osservazione dei neutrini provenienti dal ciclo.
La realizzazione di Borexino è stata frutto di una grande collaborazione internazionale, che ha richiesto molti anni per sviluppare tecniche estremamente raffinate di purificazione dei materiali, che lo rendono ancora oggi un esperimento di ineguagliata sensibilità in questo campo di ricerca.
Oltre ai risultati in ambito solare, Borexino ha anche pubblicato risultati significativi in altri campi della fisica come, ad esempio, la prima osservazione di anti-neutrini terrestri (i cosiddetti geoneutrini) e numerosi limiti su processi rari o proibiti.
Avendo raggiunto il suo scopo, l’apparato di Borexino verrà spento a breve. La sua dismissione avverrà secondo i più alti standard di sicurezza e sotto il monitoraggio costante di una squadra dedicata di ingegneri e tecnici specializzati.