L’Aquila. Prosegue, ma con un ritmo che continua a rallentare, la crescita dei casi positivi in Italia e i valori più alti dell’incidenza si rilevano ancora nel Nord Est del Paese, in Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Bolzano e Veneto.
Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “L’analisi delle differenze percentuali settimanali della curva relativa alla percentuale dei positivi ai test molecolari e di quella dei positivi totali a livello nazionale rivela che continua la frenata della crescita di entrambe”, osserva Sebastiani. Questa tendenza, prosegue, appare anche per la curva dei positivi totali in Abruzzo, dove l’incidenza è pari a circa 80 casi a settimana per 100.000 abitanti, in Piemonte (65) e Friuli Venezia Giulia (265), così come in Sicilia (70), che sembra vicina al massimo.
“La frenata della crescita – conclude Sebastiani – è confermata anche dai dati a livello provinciale, dove scende da 60 a 47 il numero di province nelle quali il valore dell’incidenza negli ultimi sette giorni è aumentato almeno del 40% rispetto ai sette giorni precedenti. È da sottolineare che, tra le 47 province, delle 10 con incidenza piu’ alta, 3 sono in Friuli Venezia Giulia, 4 in Veneto, 1 in Emilia Romagna e 1 nella provincia autonoma di Bolzano.
È quindi importante controllare i flussi di persone in ingresso attraverso la frontiere con Slovenia e Austria. Ecco l’elenco delle 10 province di sopra: Trieste (630), Bolzano (405), Gorizia (365), La Spezia (245), Forlì-Cesena (220), Padova (180), Vicenza e Treviso (150), Udine e Venezia (145)”.