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Coronavirus, nel Nord Est dell’Europa crescono casi e ospedalizzazioni

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
10 Novembre 2021
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Pescara. Le regioni del Nord Est sono quelle in cui si sta osservando l’incremento maggiore dei casi di Covid-19, con un’incidenza aumentata di almeno il 35%, e una delle cause principali è probabilmente da ricercare nei flussi di popolazione dai Paesi dell’Est europeo, nei quali si rileva una risalita delle curve.

Lo rileva il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Secondo l’esperto si sta verificando un aumento dei casi anche nel Nord Ovest, dove le due regioni in cui si registra un incremento fra il 30% e il 34% sono Piemonte e Valle d’Aosta. “Non è un caso – ha rilevato Sebastiani – che le regioni e province autonome italiane la cui incidenza negli ultimi sette giorni è aumentata di almeno il 35% rispetto alla precedente sono nel Nord Est del Paese”.

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Sono la provincia autonoma di Bolzano, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e le Marche; per i ricoveri la situazione più critica si registra nella provincia autonoma di Bolzano, nel Friuli Venezia Giulia e nelle Marche.

Queste regioni che risentono particolarmente della situazione epidemiologica dei Paesi dell’Est europeo. L’analisi delle curve dell’incidenza degli Stati dell’UE da luglio ad ora, prosegue l’esperto, rivela la presenza di due gruppi. Nel primo ci sono 15 Stati, le curve dei quali mostrano un trend iniziale di crescita dovuto alle infezioni generate dall’aumento del numero di contatti durante le vacanze estive, seguito da un picco, da una fase di decrescita e, in tempi recenti, da un’inversione di tendenza con una nuova crescita.

Il secondo gruppo comprende 12 Stati nei quali la fase di decrescita o di fatto non è presente, oppure è iniziata da poco e, ad eccezione del Belgio, tutti i Paesi si trovano a Est. Si tratta di Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia e Ungheria.

Dai dati del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc) risulta che dieci di questi 12 Paesi hanno una copertura vaccinale completa inferiore al 60%, mentre tutti e 15 i Paesi del primo gruppo hanno una copertura vaccinale superiore al 60%. Per Sebastiani “è plausibile che alla recente ripresa del contagio nei 15 Stati del primo gruppo stiano contribuendo in maniera sostanziale i flussi in entrata, attraverso le loro frontiere, di persone provenienti dall’Est. Questo naturalmente oltre ad altri fattori, come gli assembramenti di massa, l’inizio delle attività scolastiche in presenza con copertura vaccinale bassa in questa fascia d’età e l’avvento della stagione autunnale con l’aumento del tempo trascorso in ambienti chiusi dove è presente la diffusione del virus tramite aerosol”.

 

Tags: coronavirus
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