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Alessandrini dimettiti, le t-shirt dell’opposizione fanno saltare il consiglio straordinario

Redazione Centrale di Redazione Centrale
4 Settembre 2015
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Pescara. Salta il consiglio comunale straordinario di Pescara riguardante l’inquinamento del mare e la questione della balneabilità. Presenti in aula anche numerosi cittadini. Non sono mancate le proteste da parte del pubblico. La seduta ha preso il via poco dopo le 17 di ieri ed è stata interrotta dopo alcuni minuti dal Presidente del consiglio comunale, Antonio Blasioli, in seguito al rifiuto dell’opposizione di togliersi la maglietta con la scritta “Alessandrini dimettiti”. La scena si è ripetuta dopo un’ora: i consiglieri del centro destra si sono rifiutati per la seconda volta di rimuovere le t-shirt e il consiglio è stato nuovamente sospeso ed aggiornato. Alle 20 è ripreso ma il presidente Blasioli, preso atto dell’impossibilità di avviare i lapescara_comunevori, ha chiuso definitivamente la seduta. “Ho chiesto personalmente in aula alla destra” sottolinea Enrica Sabatini capogruppo M5S “di levarsi la maglia per permettere lo svolgimento del consiglio, anche in rispetto dei numerosi cittadini accorsi. Dopo il no, ho chiesto poi alla sinistra lo stesso rispetto per la cittadinanza, autorizzando comunque l’avvio del consiglio. Il no di entrambi è l’esempio di come le ripicche di partito siano più importanti della salute pubblica”. “Una scena squalificante quella di oggi” commentano i consiglieri pentastellati “una lotta muscolare che ha dato spazio solo alla “forma” sacrificando la sostanza ed i contenuti, che avrebbero dovuto essere il fulcro di questo consiglio comunale cosi’ sentito dai pescaresi. Un’occasione persa” concludono “per sancire le responsabilità di questo capitolo nero della storia pescarese. La città ha pagato l’irresponsabilità della sinistra prima e la testardaggine della destra poi e nessuna risposta ad oggi è stata ancora data. E’ incredibile”.  “L’obbligo di informare la popolazione dell’emergenza balneazione in atto, all’indomani della rottura della condotta di via Raiale del 28 luglio scorso, con lo sversamento di 30milioni di litri di liquami e feci nel mare, era del Comune e della Regione Abruzzo” afferma il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Lorenzo Sospiri “All’Asl non è stato chiesto un parere sull’uso dell’Oxystrong, per ripulire l’acqua dai batteri; l’Arta, che lo sapeva, non ha mai autorizzato, ma ha solo espresso un parere positivo circa l’utilizzo dell’acido”. Sospiri, inoltre, sostiene che dalla riunione fiume della Commissione regionale Vigilanza, convocata dal Presidente Mauro Febbo, è emerso che “durante l’emergenza balneazione, nel mese di luglio, l’ospedale civile di Pescara ha registrato 70-80 accessi in più nel Pronto soccorso pediatrico, rispetto allo stesso periodo del 2014, per patologie come gastroenteriti, patologie dell’orecchio e dermatiti, e questo senza disporre di uno studio epidemiologico con i dati dei medici o pediatri di famiglia”. “Oggi doveva essere il giorno del chiarimento pubblico” commenta Beardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara Mi Piace’ “il giorno in cui il sindaco Alessandrini avrebbe dovuto assumersi le proprie responsabilità dinanzi alla città, spiegare perché la condotta si è rotta il 28 luglio, perché ha deciso di non informare la cittadinanza che era in corso uno sversamento di liquami, perché, quando ha ricevuto dall’Arta la certezza della non conformità delle acque, che erano inquinate, ha scelto di non dirlo alla città e di non rendere nota l’ordinanza di divieto di balneazione. E invece nulla di tutto ciò: col pretesto di non gradire le magliette ironiche, democraticamente e opportunamente indossate dai consiglieri di centro-destra, il sindaco Alessandrini e la sua maggioranza hanno preferito la via della fuga strategica impedendo lo svolgimento del Consiglio, e impedendo a me e ad altri cittadini, che si erano regolarmente iscritti, di parlare e di porre domande. Il sindaco Alessandrini ha preferito evitare il confronto, scoraggiando gli stessi cittadini con inutili, defatiganti rinvii legati a ipotesi inverosimili”.

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