Teramo. Il primo banco di prova per quanto riguarda l’obbligatorietà del Green Pass sui luoghi di lavoro ci sarà domani. Ma per il momento, nel Teramano, imprese e sindacati non sembrano riscontrare particolari criticità.
L’alta percentuale di vaccinazione nella popolazione in età lavorativa, almeno in provincia, fa si che nella maggior parte delle aziende il personale non vaccinato, e quindi costretto a fare il tampone ogni due giorni, sia una minima parte. “Da quello che ci risulta, almeno nelle aziende associate a Confindustria, non dovrebbero esserci particolari criticità nell’applicazione del Green Pass obbligatorio”, sottolinea il direttore di Confindustria Teramo Nicola Di Giovannantonio – sicuramente ci saranno dei lavoratori che dovranno sottoporsi a tampone ma dovrebbero essere pochi”. A confermare come il numero dei lavoratori non vaccinati nelle aziende teramane sia numericamente limitato anche il segretario provinciale della Cisl Fabio Benintendi. “Da quanto ci risulta in base al nostro osservatorio non abbiamo al momento situazioni di aziende, almeno dove siamo presenti, che lamentano possibili difficoltà legate a lavoratori senza Green Pass – sottolinea – così come non registriamo al momento situazioni di criticità legate a possibili reazioni all’introduzione dell’obbligatorietà. Domani, in ogni caso, sarà l’occasione per vedere anche dal punto di vista organizzativo cosa succederà”. “Qualche malumore c’è – commenta il segretario generale della Cgil Giovanni Timoteo – però anche noi non riscontriamo particolari criticità o tensioni. Anche perché sul territorio c’è una buona copertura vaccinale che riduce le difficoltà. E’ chiaro che da domani si entrerà in una nuova fase, che ha generato delle tensioni del paese. Io credo che al di là delle norme, che in alcuni casi sono anche di difficile applicazione, ci sia bisogno di buon senso nella gestione di questa fase, ribadendo come l’obiettivo non possa essere quello di confliggere ma quello di superare la pandemia”.