Quella di far valere i vaccini non approvati da Ema per l’ottenimento del green pass “è una soluzione pragmatica: di Sputnik sappiamo che è un buon vaccino ma con delle eterogeneità, a seconda di dove è prodotto. Molti l’hanno fatto non per scelta ma perché è stata l’unica opportunità per farlo, e a questo punto, visto che la protezione almeno parziale c’è, ha senso ammetterlo”. Lo ha detto a Sky TG24 Guido Rasi, consulente del Commissario all’emergenza Covid Figliuolo. Sul vaccino cinese, ha aggiunto, “ho qualche dubbio in più, perché la percentuale di efficacia è ancora minore, però vale lo stesso ragionamento”.
Rispetto invece all’obbligo vaccinale, “mi sembra che non sia più all’ordine del giorno, anche perché è una cosa difficile da fare in tempi brevi. Personalmente – afferma Rasi – io sono favorevole, ma ho capito che non è facile implementarlo. Secondo me il green pass è un’ottima soluzione, in teoria se una persona ha un tipo di vita che le consente di stare isolata può anche decidere di non farlo. Dove non si può lasciare incertezza è in chi fa una vita socialmente attiva: lì è chiaro che il green pass deve essere una condizione imperativa, assoluta”.