L’Aquila. Lunedì, 4 Ottobre, nell’aula Magna dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) presenterà la propria ricerca artistica in un incontro, aperto al pubblico e agli studenti, dal titolo Motus (sul camminare).
Oltre alla nota partecipazione al Padiglione Italia della 57^ Biennale di Venezia (2017), curata da Cecilia Alemani, Calò ha preso parte nel 2011 alla 54^ edizione, diretta da Bice Curiger, con l’opera Ritorno, un viaggio a piedi di 1200 km da Amsterdam a Venezia.
Per Calò, il cammino, elemento fondamentale della sua pratica artistica, va inteso innanzitutto come un movimento, mentale prima che fisico. Un gesto scultoreo, politico e simbolico, nonché una possibile via di riflessione: “Quello che mi interessa è la povertà insita nell’atto del camminare, la sua semplicità. Per me, non rappresenta un atto estremo, né eroico, né radicale. Nel cammino, il corpo è impegnato nella sua dimensione naturale e, proprio attraverso il suo lento e progressivo cambiamento, diventa al contempo azione e mezzo espressivo.”
Durante l’incontro, organizzato dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e introdotto da Silvano Manganaro (docente di Storia dell’Arte nella medesima istituzione), verrà contestualizzata questa pratica all’interno della poetica dell’artista, facendone anche emergere i riferimenti storici e le componenti filosofiche.
In particolare, la presentazione si svilupperà a partire da Gloria, progetto curato da Raffaella Frascarelli (Nomas Foundation per Regione Lazio), un cammino lungo l’omonima faglia che attraversa l’Italia e che segna la frattura dove si incontrano la zolla europea e quella africana, responsabile degli eventi tellurici che spesso colpiscono la Penisola. Un percorso compiuto a piedi e in solitaria, dal 24 agosto al 3 ottobre 2019, che lo ha visto partire da Venezia per arrivare all’Aquila, passando per Amatrice.
La nozione di Motus (movimento), come suggerito dal titolo, verrà quindi indagata sotto una molteplicità di aspetti: come essenza del camminare, come riferimento al terrae motus, nonché come metafora del moto di spirito nel suo senso più laico, legato alle istanze e alle urgenze del presente.
Quello con l’artista Giorgio Andreotta Calò è un incontro che anticipa l’inizio dell’anno accademico e che testimonia come l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila voglia, sempre di più, presentarsi come motore di scambio e di crescita culturale dell’intera città che, grazie anche alle importanti attività delle altre istituzioni culturali, si sta dimostrando essere un crocevia di personalità di livello internazionale, nonché un riferimento culturale su scala internazionale.
SCHEDA
Artista: Giorgio Andreotta Calò.
Titolo: Motus (sul camminare), incontro con Giorgio Andreotta Calò.
Sede: Accademia di Belle Arti dell’Aquila, via Leonardo da Vinci snc.
Data e orario: lunedì 4 ottobre 2021 ore 10:30 / in diretta su www.abaq.it e sul canale YouTube dell’Accademia.
Ingresso: aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili e previo esibizione del Green Pass.
Informazioni: tel. 0862 317380 – [email protected]
Sito: www.abaq.it
Ufficio stampa: Angela Ciano – [email protected]
Giorgio Andreotta Calò ( Venezia 1979) è un artista italiano che vive e lavora tra Italia e Olanda.
Ha studiato scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e alla Kunsthochschule di Berlino. Nel 2008, si è trasferito in Olanda, dove è stato artista in residenza alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam (2009-2011). Nel 2011, il suo lavoro è stato presentato alla 54^ Biennale di Venezia diretta da Bice Curiger. Nel 2012 vince il Premio Italia per l’arte contemporanea promosso dal Museo MAXXI di Roma e, nel 2013, il Premio New York promosso dal Ministero degli Affari Esteri. Nel 2017, è stato uno dei tre artisti invitati a rappresentare l’Italia alla 57^ Biennale di Venezia. Nello stesso anno, con il progetto Anastasis, vince il bando Italian Council promosso dal MiBACT per la realizzazione di un’installazione monumentale presentata nel 2018 presso l’Oude Kerk di Amsterdam. Nel 2019, il Pirelli HangarBicocca di Milano gli dedica un’ampia retrospettiva.