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Pescara nel nome dell’arte: il presidente della Repubblica taglia il nastro dell’Imago Museum (Video)

Luisiana Di Federico di Luisiana Di Federico
28 Settembre 2021
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Pescara. “Settembre, andiamo. È tempo di migrare”, scriveva il Vate italiano di quella che era la sua terra natia, regione immersa fra irte montagne, pascoli verdeggianti e sabbiosi litorali soleggiati. Come in una poesia dell’Alcyone, la mattinata della città dannunziana si tinge a festa gioiosa, celebrando ancora una volta l’arte e la forza che la rende grande.

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Così l’Imago Museum taglia ufficialmente il suo nastro, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche regionali, fra cui il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il vescovo di Pescara Tommaso Valentinetti e il sindaco della città Carlo Masci. Dopo una lunga e crudele pandemia, capace di colpire l’Italia nel cuore e rinviarne gli eventi ufficiali, finalmente con il museo d’arte moderna e contemporanea della fondazione PescarAbruzzo nasce in città un messaggio di speranza, per i cittadini di oggi e di quelli che verranno.

Ecco che di blu vestiti e bandierine italiane alla mano, giungono i piccoli studenti della scuola primaria di Pescara “Luigi Illuminati”. Emozionati  i bambini prendono posto di fronte alla targa dell’evento, pronta ad essere svelata davanti agli occhi dei presenti. Auto blu in arrivo, giornalisti posizionati con le loro telecamere e un Corso Vittorio gremito di gente oltre le transenne. Pescara brilla come nelle ore d’estate più calde, quasi quanto gli sgargianti tappeti rossi che circumnavigano l’Imago Museum, storico palazzo dell’Ex Banco di Napoli. Improvvisamente arrivano le auto di Stato: il presidente scende scortato dai suoi uomini. Parole liete quelle rivolte a Sergio Mattarella da Marsilio, Masci e Valentinetti, che insieme si dirigono verso la targa dove i corazzieri attendono il momento celebrativo. Si alza l’inno di Mameli dei giovani studenti, il presidente della Fondazione PescarAbruzzo Nicola Mattoscio scorre via il velluto posto sulla parete che nasconde la targa. Immensi applausi, il Presidente Mattarella si volta e alzando la mano saluta i cittadini, prima di entrare all’interno del palazzo per un tour guidato.

Come in un filosofico binomio “apollineo-dionisiaco”, il museo vive una duale scissione argomentativa: “Impressioni e realtà. Il sogno scandinavo da Barbizon a Civita d’Antino”, dedicata al gruppo di pittori legati alla Scuola di Civita d’Antino che hanno raffigurato  l’Abruzzo più autentico tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e “Arte, immagine e realtà”, opere contemporanee di 73 artisti tra pittori e scultori per lo più della seconda metà del Novecento come Sassu, Di Stefano e Galliani della scuola figurativa italiana, Rivers, Carroll e Forrestall degli autori nordamericani e Ortega, Mensa, Maya della realidad spagnola. Dulcis in fundo, l’esposizione temporanea tra pop art e classicismo di Warhol e Schifano. Quest’ultima, regala ai suoi visitatori più di 400 opere comprese di serigrafie e fotografie in analogico. Non mancano le stampe, i poster, le tele e carboncini dei celeberrimi artisti a confronto. Si aggiunge alla collezione l’arte di Matres, con sei delle sue sculture realizzate intorno al III e IV secolo a.C. e abbinate per la prima volta al ciclo pittorico di Schifano della Mater Matuta.

Il presidente, in una sala privata del polo museale espone il suo discorso con parole di apprezzamento verso la città di Pescara e verso il nuovo nido dell’arte abruzzese che guarda oltre le apparenze: “Ci sono circostanze: le calamità naturali come il terremoto, eventi drammatici come la pandemia che inducono a ritrovare le ragioni della reciproca solidarietà, e che inducono anche a rivolgersi agli elementi e agli aspetti più importanti della convivenza.

La cultura è uno di questi ed è quello che questa mattina qui si è cercato di fare”. Si chiude un evento all’insegna del colore su tela, in cui un Sergio Mattarella prossimo alla fine del suo incarico, saluta l’arte italiana in un città che ha vissuto di recente un’altra importante inaugurazione museale con la Fondazione Di Persio Pallotta.  Parole chiave: rinascita e speranza. La cultura italiana si rialza nel litorale abruzzese con emozioni cromatiche capaci di andare oltre lo sguardo, mediante un’imperitura metafora fra arte e vita.

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