Barisciano. In una fotografia, si dice “ci sono tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai sentito, e le persone che hai amato”. A Barisciano, in particolare, geolocalizzati dagli stessi abitanti, sono stati i luoghi del cuore ad essere immortalati dagli scatti del fotografo californiano di fama internazionale Lewis deSoto: la via mariana, la piccola chiesetta di campagna, scorci, vicoli e angoli romantici del paese, le gru e i cantieri di un aggregato in ricostruzione, le campagne lungo il tratturo magno, il paesaggio fatato del Gran Sasso e delle vallate circostanti. Un sentiero aspro e roccioso, dove il pittore Teofilo Patino ha ambientato il celebre quadro Bestie da soma. un parco alberato dove da bambini si andava in cerca in cerca di pezzi di vetro che sembravano diamanti.
Un riuscito esperimento di creatività partecipata, resa possibile da progetto Riabitare con l’arte, realizzato da Carsa e con il sostegno indispensabile dell’Usrc, l’Ufficio speciale per la ricostruzione del Cratere, che fino ad ottobre avrà come teatro i comuni di Barisciano, Fontecchio, Fossa ed Ocre, sostenitori del progetto, Acciano, Fagnano Alto, Poggio Picenze, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo, con protagonisti affermati artisti internazionali multidisciplinari, provenienti da Costa Rica, Argentina, Stati Uniti, Perù, Spagna, Germania, Egitto e Iran.
Ultima tappa di Riabitare con l’arte oggi domenica 26 settembre, con il disvelamento dei murales realizzati ad Ocre e a Fossa, dipinti assieme a bambini e adulti dei due paesi, rispettivamente da Amirah Gazel, del Costa Rica e Bruno Morello, dell’Argentina.
La restituzione del progetto è avvenuto ieri sera con la proiezione delle 12 foto prescelte, accompagnate ciascuna dal racconto di altrettanti abitanti, nel giardino della signora Elvira, alla presenza del sindaco Fabrizio D’Alessandro, del titolare dell’Usrc Raffaello Fico, dell’assessore Roberta Pacifico.
Solo un anteprima della “materia grezza”: le foto saranno stampate poi negli Stati Uniti in formato gigante e ad altissima risoluzione, fino a 400 mega pixel con programmi all’avanguardia utilizzati in ambito aerospaziale, e saranno esposte in una mostra permanente nella sala consiliare del comune di Barisciano.
“Per ciascuna foto”, ha dichiarato l’autore Lewis deSoto, ” è stato necessario un lavoro di molte ore. E ci vorranno molti mesi per comprendere il significato profondo di questo percorso di riscoperta dei luoghi. Queste 12 foto tra le centinaia scattate, sono solo un punto di partenza, perché ho in animo di scrivere un libro, per raccontare anche le persone che hanno reso possibile tutto ciò, comprendere il significato profondo delle preziose parole, delle testimonianze di cui sono ora depositario”.
Ha detto il titolare Usrc Raffaello Fico “Riabitare con l’arte è una scommessa vinta, un bellissimo progetto a bassissimo costo, che ha portato sul territorio 13 artisti internazionali, che ha dato luogo a eventi coinvolgenti da luglio a fine settembre garantendo anche una visibilità all’area del cratere oltre i confini nazionali. Un progetto sperimentale, da ricalibrare ulteriormente, che avrà un seguito con l’intenzione di estenderlo a tutti i 56 comuni del cratere”.
Ha detto invece il sindaco Fabrizio D’Alessandro: “ringrazio tutti i cittadini che hanno partecipato a questo progetto, che, è il caso di dire, è stato letteralmente preso a cuore. Un progetto che rappresenta il modo migliore per utilizzare i fondi del 4 per cento della ricostruzione, destinati alla rivitalizzazione culturale e sociale di comuni del cratere”. Presenti all’incontro di restituzione, gli abitanti che a ciascuna foto hanno accompagnato con una breve descrizione. Scrive la signora Carla, che ha portato Lewis deSoto al rione Portaccia di Barisciano: “le abitazioni non erano di pregio, non c’era la chiesa ed opere d’arte, eppure un tempo questo posto era bello, perché abitato, connesso e vivo di relazioni, c’era la bottega di alimentari e quella del vino, i nonni tornavano dalla campagna con gli asini”: Scrive Marta che ha scelto come luogo del cuore una prateria sul Gran Sasso: “In questa montagna mangiano le mie mucche, l’estate ci vengo con papà e mamma a vedere quanto è bello quando nasce e quando tramonta il sole”.
Alla domanda: “che cos’è per lei la fotografia?”, Lewis deSotho ha risposto: “Scatto foto da tanti anni, in tutto il mondo, e ancora devo comprendere il vero significato di quello che faccio. Una cosa è certa, quando la tecnologia cambia, anche la nostra comprensione della fotografia cambia con essa”.
Lewis deSoto è nato nel 1954 a San Bernardino, in California, è noto per le sue installazioni, di scultura, fotografia e scrittura. Ha insegnato all’Otis art Institute di Los Angeles, al Cornish college of the arts di Seattle, ed è stato direttore dei Graduate studies al California college of arts and crafts. È professore emerito di arte presso la San Francisco state university. Il suo lavoro è stato esposto in Giappone, Europa e Stati Uniti, nelle collezioni del Seattle art museum, del San Diego museum of contemporary art, del Columbus museum of art, del Museum of modern art di New York, del Museum of contemporary art di Los Angeles e di altre numerose collezioni private.