L’Aquila. Una campagna vaccinale italiana senza interruzioni – dentro e fuori i presidi ospedalieri – come motore trainante di una guerra contro il Coronavirus. “I medici e gli infermieri internisti che hanno avuto in cura due terzi dei pazienti Covid sono al 100% vaccinati, un obiettivo” – afferma il presidente Dario Manfellotto (federazione dei medici internisti ospedalieri) – “che è ora indispensabile raggiungere per tutti gli operatori sanitari andando ad agire con decisioni rispetto alle sacche di non vaccinati che ancora permangono nella Sanità”.
In merito ai nuovi parametri, l’esponente degli internisti dichiara: “È giusto tenere conto del parametro del tasso di occupazione dei letti perché vediamo che l’aumento dei contagi spesso riguarda persone asintomatiche o tutt’al più paucisitomatiche. Bisognerà però essere tempestivi”, prosegue Manfellotto, “nell’adottare misure più drastiche qualora la pressione sugli ospedali dovesse iniziare a crescere in maniera preoccupante”. Se dal 2% attuale, tra una o due settimane si arriverà all’8 – secondo il presidente della Federazione degli internisti ospedalieri – non si potrà attendere la crescita al 10%. “Purtroppo”, conclude, “bisogna ricordare che ogni misura che si adotta in termini di contagi impiega circa due settimane per avere effetti, sui ricoveri per vedere i risultati devi aspettarne 3-4, quindi si rischia di chiudere troppo tardi”.