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Partito socialista Italiano: Gianni Padovani eletto Segretario Regionale per l’Abruzzo

Francesca Lelli di Francesca Lelli
10 Luglio 2021
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Spoltore. Il Congresso regionale del Partito Socialista Italiano (PSI) ha eletto, nella giornata di ieri, all’unanimità Gianni Padovani alla carica di Segretario regionale del partito. Gianni Padovani, 44 anni, aquilano, membro della direzione nazionale del PSI, è presidente dell’Unione Coltivatori Italiani e da sempre impegnato nel mondo dello sport e del sociale. È stata contestualmente nominata Emma Zarroli, presidente del Consiglio comunale di Martinsicuro, alla carica di Presidente del partito abruzzese.

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Rinnovata la Direzione regionale di 15 membri, così composta in rappresentanza dei diversi territori: Massimo Carugno, Luisa Taglieri, Franco Colaprete, Andrea Padovani, Giorgio D’Ambrosio, Giulia Giuliani, Antonio Muffo, Maria Antonietta Acerbo, Antonio Frezza, Dino Di Giuseppe, Pompizi Alberto, Gabriele Barisano, Luigi Rampa, Gabriella D’Angelo, Giovanni Scioli. Hanno partecipato al Congresso tutti esponenti del centro-sinistra regionale, il segretario uscente Giorgio D&’Ambrosio ed il Segretario Nazionale PSI, Enzo Maraio.

“Il futuro ha radici antiche”, questo lo slogan scelto da Padovani per il nuovo Partito Socialista
abruzzese, “Dobbiamo coniugare la grande tradizione riformista del PSI, da Turati a Pertini, con
l’innovazione e la modernità. Ricordare la grande storia riformista, ma pure trasmettere una convincente idea di futuro. Questa è la nostra sfida”.

“La mia idea”, ha spiegato Padovani, “è che il psi debba valorizzare le migliori energie regionali per elaborare una originale idea di sviluppo sostenibile ed attento ai valori sociali. Dopo il ‘nullismo’ della Giunta Marsilio occorre far tornare all’impegno tanti abruzzesi, mobilitare ampi settori della comunità, convogliare nelle istituzioni energie per la realizzazione di obiettivi di particolare significato. Intellettuali, professionisti e gente comune che è disgustata dai troppi giri di walzer della attuale destra governante, ed anche cittadini che non si riconoscono più nei partiti tradizionali e nel loro operare verticistico”.

“Il psi è un partito, ma proprio come partito ci rendiamo conto dell’insufficienza dei partiti e della
necessità di andare oltre i partiti”,  ha spiegato Padovani, “se l’obiettivo è il buon governo della
Regione, obiettivo possibile solo mobilitando tutti i corpi intermedi. Il Psi vuole trovare nei
programmi e non già negli schieramenti la sintesi di un nuovo progetto per l’Abruzzo. Vuole
rappresentare una impetuosa domanda di cambiamento insoddisfatta della società civile
abruzzese. E dopo la fallimentare esperienza del Governo Marsilio sui programmi per l’Abruzzo abbiamo molto da dire e soprattutto molto da fare. L’Abruzzo ha sofferto la pandemia molto più di altre regioni, sotto il profilo sanitario, economico e sociale. Si è purtroppo interrotto il processo di convergenza che avevamo avviato verso le aree più ricche del Paese, i disoccupati aumentano e con la disoccupazione cresce verticalmente la povertà”.

“Questa è la nostra sfida di governo futuro! Noi socialisti vogliamo impegnarci per l’Abruzzo
Regione d’Europa. Ed i punti di programma sono chiari: infrastrutture, perché siamo esclusi dalle
grandi reti europee e dobbiamo subito recuperare una interlocuzione con il Governo Draghi;
società controllate dalla regione (in primis Abruzzo Sviluppo e Tua) mal gestite ed inefficaci, da
trasformare in asset per la crescita; opere pubbliche regionali incagliate, come il cantiere per il
porto di Ortona ma non solo; aree interne in forte difficoltà, un problema per noi prioritario da
affrontare; politiche sanitarie da rifondare verso la medicina del territorio; scandaloso ritardo
digitale da colmare; politiche per lo sport, il turismo e la cultura da ricostruire nei fecondi rapporti
con i corpi intermedi. Occorre quindi mettere in campo una forte risposta di politica economica, coordinata tra i diversi livelli istituzionali, per utilizzare al meglio le risorse del Piano Draghi, una opportunità che l’Abruzzo deve cogliere in pieno”, dichiara in conclusione, “ora dovremo lavorare con i territori per costruire linee programmatiche realistiche e rilevanti, nell’ambito di coalizioni ampie, per vincere le prossime elezioni e dare all’Abruzzo il buon governo che merita. La tradizione socialista è questo: sintesi di tradizione, di buone idee e di un sano pragmatismo volto alla soluzione dei problemi dei cittadini! Il PSI che vogliamo è un soggetto politico in continua evoluzione, costituito da liberi cittadini, rivolto a perseguire un fine deliberato ed oggettivo: una nuova stagione partecipata di crescita economica e civile della società abruzzese”.

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